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Cronaca Campi Salentina

Uccisi e sepolti in una cisterna, Cassazione annulla condanna all'ergastolo

I giudici della Suprema Corte hanno annullato con rinvio la condanna per il duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino

LECCE – I giudici della prima sezione della Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio la condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’assise d’appello di Lecce (a giugno del 2016) per Mino Perrino, 40 anni, e Francesco Cippone, 38enne (entrambi di Campi Salentina) accusati del duplice omicidio di Luca Greco e Massimiliano Marino, i due uomini di 38 e 34 anni scomparsi nel nulla il 12 marzo 2013 a Campi Salentina e poi ritrovati privi di vita in una cisterna, il successivo 10 maggio. I due imputati sono assistiti dagli avvocati Ladislao Massari e Claudio Salvagni (noto alle cronache per essere uno dei legali Massimo Bossetti). Esclusa l’aggravante della premeditazione in un processo in cui l’avvocato Massari ha rimarcato la sottile ma fondamentale distinzione tra preordinazione e premeditazione.

Perrino e Cippone (così come il terzo uomo coinvolto, Franz Occhineri, 35enne di San Pietro Vernotico, condannato in primo e secondo grado all’ergastolo) avrebbero avuto un ruolo determinante nell’omicidio dei due amici, attendendo insieme a Perrino le due vittime. Le indagini sono state coordinate dall’allora sostituto procuratore Giuseppe Capoccia (oggi procuratore a Crotone), e condotte dai militari del nucleo investigativo dei carabinieri, guidato dal capitano Biagio Marro. Le due vittime furono assassinati a colpi di pistola (una semiautomatica calibro 9 per 21) e con un coltello a serramanico (furono una quindicina i colpi inferti alle spalle e al fianco).

Difficile stabilire con certezza le ragioni e le modalità di una vera e propria esecuzione. A scatenare tutta la serie di crudeltà e tragiche conseguenze (almeno secondo quanto riportato nella sentenza di primo grado), potrebbero essere stati i pesanti apprezzamenti, a sfondo sessuale, rivolti da Marino alla compagna di Perrino. Greco, vittima delle circostanze, potrebbe essere soltanto un testimone scomodo, oltre che l’ex cognato di Perrino. Quest’ultimo, inoltre, era forse a conoscenza dei dissapori Marino e Perrino. Ipotesi che dovranno essere stabilite nel corso dei giudizi. Occhineri e Cippone hanno sempre respinto le accuse, spiegando di esser giunti sul luogo del delitto dopo il duplice omicidio e di aver aiutato Perrino solo ad occultare i due cadaveri. Le dichiarazioni dei tre, ritenute dagli inquirenti confuse e contradditorie, hanno svelato solo in parte le dinamiche di un duplice delitto compiuto con estrema crudeltà.

Occhineri e Cippone hanno sempre respinto le accuse, spiegando di esser giunti sul luogo del delitto dopo il duplice omicidio e di aver aiutato Perrino solo a occultare i due cadaveri. Le dichiarazioni dei tre, ritenute dagli inquirenti confuse e contradditorie, hanno svelato solo in parte le dinamiche del duplice delitto.

I presunti assassini avrebbero attirato le due vittime con la scusa di un caffè, convincendoli poi a seguirli in una campagna vicina per un “chiarimento”. Attraverso l’ascolto di famigliari e conoscenti dei due scomparsi, l’analisi dei tabulati telefonici delle ore precedenti all’episodio, l’attenzione degli investigatori si è subito concentrata su Mino Perrino, e su un altro individuo, a causa dei frequenti contatti, sia di persona sia telefonici. L’ultimo dei quali avvenne proprio in quel pomeriggio di marzo. I tabulati telefonici hanno permesso di chiarire l’anomalia di traffico sui cellulari di Occhineri, Cippone e Perrino.

Un buco temporale di due ore balzato agli occhi degli investigatori, insospettiti da quegli apparecchi improvvisamente staccati proprio nei momenti in cui Greco e Marino stavano perdendo la vita. L’attività d’indagine è stata anche supportata da una novità di tipo tecnico: l’esame del tracciato del sistema satellitare, installato sull’auto di Occhineri. Dispositivo che ha segnalato agli inquirenti ogni spostamento del veicolo tenuto sotto osservazione. Un groviglio di tasselli che hanno cominciato a incastrarsi, indizio dopo indizio.

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