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Ucciso con 15 coltellate, l'assassino confessa: aveva rubato l'anello di mia madre

Si è trasformata in una lunga confessione l'udienza di convalida dell'arresto, nel carcere di Borgo San Nicola, di Francesco Mastroleo, l'uomo di 37 anni originario di Melissano e residente a Racale, accusato dell'omicidio di Egidio Sava, di soli 27 anni. Mastroleo è assistito dall'avvocato Massimo Basurto

LECCE – Si è trasformata in una lunga confessione l’udienza di convalida dell’arresto, nel carcere di Borgo San Nicola, di Francesco Mastroleo, l’uomo di 37 anni originario di Melissano e residente a Racale, accusato dell’omicidio di Egidio Sava, di soli 27 anni. Mastroleo è assistito dall’avvocato Massimo Basurto. Un lungo racconto in cui, in circa un’ora, il 37enne ha ricostruito con dovizia di particolari e fatti circostanziati, il tragico pomeriggio di sangue (su cui ci sarebbe la conferma di un altro ragazzo presente in casa).

Un omicidio maturato in un contesto degradato e difficile: Mastroleo, infatti, non solo vive una condizione di tossicodipendenza cronica (anche il giorno dell’omicidio avrebbe assunto una massiccia dose di cocaina), ma è anche affetto da patologie di natura psichiatrica che lo costringono ad assumere farmaci. Il gip Antonia Martalò ha convalidato l'arresto e confermato  la custodia cautelare in carcere.

Il 37enne e Sava avrebbero fissato un appuntamento, poi slittato, per recarsi a Casarano ad acquistare droga. La vittima avrebbe raggiunto l’abitazione di Mastroleo (frequentata abitualmente da tossicodipendenti) e lì avrebbe atteso che giungesse l’amico. Al suo arrivo il 37enne avrebbe sorpreso Sava che si stava iniettando del metadone sottratto all’arrestato.

A scatenare la rabbiosa reazione di Mastroleo sarebbe stata, però, un’altra circostanza: oltre a una piccola cifra di denaro (30-40 euro) il 27enne si sarebbe anche impossessato di un anello appartenuto alla madre dell’assassino, scomparsa prematuramente in un incidente stradale. Anello che avrebbe scatenato una violenta lite tra i due nel giardino dell’abitazione, nel corso della quale Sava avrebbe colpito il 37enen con una testata.

MASTROLEO Francesco-2-2-2Lì sarebbe scattato un vero e proprio raptus di follia: afferrato un coltello da cucina, Mastroleo avrebbe colpito più volte la vittima, prima alla spalla e poi all’addome. Sava avrebbe tentato la fuga ma sarebbe stato raggiunto dal suo assassino che, invocando l’intervento dei carabinieri (circostanza confermata da due testimoni) avrebbe colpito il 27enne con dei pugni al volto. Poco dopo il giovane si sarebbe accasciato a terra moribondo.

Teatro del grave fatto di sangue il centro di Racale, al civico 78 di via Milano, a pochi metri di distanza da Piazza San Sebastiano. Inutile l’intervento dei sanitari del 118, i quali hanno potuto fare ben poco per salvare la vita a Sava. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione locale, assieme ai colleghi del Nucleo radiomobile della compagnia di Casarano, guidati rispettivamente dal tenente Roberto Mitola  dal capitano Aniello Mattera.

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