Processo Boc, quattro dipendenti di Palazzo Carafa rinviati a giudizio

LECCE  - In quattro sono stati rinviati a giudizio, nella mattinata di mercoledì, durante l’udienza preliminare, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti relativi all’erogazione degli incentivi nella vicenda dei Boc, i Buoni obbligazionari comunali.

A disporlo, il giudice del Tribunale di Lecce, Simonetta Panzera, nei confronti dei quattro dipendenti del Comune di Lecce. Si tratta di Adriano Migali, 45 anni, Donatella Rizzo, 35 anni, Giuseppe Filippi Filippi, di 49 e Lucio Stefanelli, 45enne, con l’accusa di abuso d’ufficio. Nel 2006, i quattro dipendenti di Palazzo Carafa percepirono alcuni premi in denaro,per un totale di 69mila euro,  derivati dall’emissione dei Boc e come contributo per la riuscita di un’operazione finanziaria, relativa alla vendita di titoli obbligazionari alla Deutsche Bank, per 105 milioni di euro.

Fu nell’anno seguente, il 2007, che il sostituto procuratore Marco D’Agostino iscrisse sul registro degli indagati anche l’allora dirigente del Settore economico, Giuseppe Naccarelli, e l’ex assessore al Bilancio, Ennio De Leo. Al centro dell'inchiesta, dunque, la liquidazione degli incentivi  che, secondo l'ipotesi accusatoria, il Comune avrebbe versato agli imputati "in assenza di regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria", che avrebbero così ottenuto un ingiusto profitto.

I quattro imputati, già rinviati a giudizio in un primo momento, si sono visti stralciare la propria posizione dal presidente della prima sezione penale, Stefano Sernia, per l’indeterminatezza  del capo di imputazione. Un vizio formale che obbligò il giudice a rinviare gli atti perché il pubblico ministero potesse riformulare l’accusa. Gli imputati dovranno presentarsi il prossimo primo luglio, giorno in cui è previsto l’avvio del processo, davanti ai giudici della seconda sezione penale. Saranno difesi dagli avvocati Andrea Sambati, Luigi Rella e Stefano De Francesco.