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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Uffici postali periferici: ecco gli sportelli che rischiano la chiusura

In Italia potrebbero essere oltre mille gli uffici pronti ad abbassare le saracinesche. Chiuderebbero 1156 sportelli, altri 638 invece sarebbero quelli da razionalizzare. Diciannove le sedi che potrebbero chiudere in provincia

 

LECCE – In Italia potrebbero essere oltre mille gli uffici postali pronti ad abbassare definitivamente le saracinesche. Chiuderebbero 1156 sportelli, altri 638 invece sarebbero quelli da razionalizzare, in altre parole riduzione sia dell'orario per il pubblico che i giorni d'apertura. I taluni cani “riconversione” degli uffici. Ma Poste Italiane, per rassicurare i cittadini, mette le mani avanti: "Niente di definitivo al momento. Non li vogliamo chiudere”. Ma la lista degli uffici c’è.
 
E la provincia di Lecce non sarà certo risparmiata dalle chiusure. Che Poste Italiane avrebbe individuato proprio per quegli uffici periferici, ritenuti, forse, in tempi di crisi come questi, un “lusso” che non ci si può più permettere. Intanto, il piano di riorganizzazione, che ha già agitato i sindacati e fatto storce il naso agli utenti delle località decentrate, è stato inviato da Poste Italiane all'Agcom, allegando la lista delle strutture "anti-economiche".
 
Diciannove in tutto i piccoli uffici delle poste che potrebbero chiudere da queste parti. Riportiamo di seguito l’elenco delle località e dei rispettivi comini di appartenenza: Ruggiano (Salve), Boncore (Nardò), Acquarica di Lecce (Vernole), Barbarano del Capo (Morciano di Leuca), Casamassella (Uggiano La Chiesa), Castiglione (Andrano), Cocumola (Minervino di Lecce), Depressa (Tricase), Frigole (Lecce), Giuliano (Castrignano del Capo), Ortelle, Pisignano (Vernole), Santa Cesarea Terme, Serrano (Carpignano Salentino), Torrepaduli (Ruffano), Vaste (Poggiardo), Villa Baldassarri (Guagnano), Vitigliano (Santa Cesarea Terme) e  Tricase Porto, (Tricase), dove sarebbe prevista la chiusura cosiddetta “amministrativa”. Che significa? Si tratterebbe di una conversione, una trasformazione in sportelli multiservizi: anagrafe, poste, ufficio del comune e così via. E Poste asicurano che in questi casi,  nella peggiore delle ipotesi, resteranno aperti solo alcuni giorni a settimana”.
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