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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Aree sosta a servizio dei lidi, sono legittimi i permessi del Comune

Assolto l'ex dirigente dell'ufficio tecnico ugentino. Per la sua natura temporanea, l’intervento, senza opere radicali di trasformazione del territorio, è esente dall'autorizzazione paesaggistica

UGENTO – È legittima l’autorizzazione comunale alla realizzazione del parcheggio stagionale a servizio degli stabilimenti balneari. Per la vicenda, riguardante i parcheggi con custodia temporanei lungo la fascia costiera di Torre San Giovanni all’interno del Parco Regionale Litorale di Ugento, era finito sotto processo l’architetto Nicola Pacella Coluccia, già dirigente dell’ufficio tecnico comunale.

Le ipotesi di reato a suo carico erano di abuso edilizio, violazione della normativa paesaggistica e abuso d’ufficio in relazione al provvedimento autorizzativo rilasciato nel giugno 2018 a favore del proprietario di un’area davanti al demanio marittimo per la realizzazione di una zona di sosta stagionale.

La sentenza di assoluzione è stata emessa dai giudici del Tribunale di Lecce (presidente Pietro Baffa, relatrice Valeria Fedele), i quali hanno accolto le tesi dei difensori del dirigente, gli avvocati Antonio Quinto e Giancarlo Zompì. Le tesi della Procura erano incentrate sulla sostanziale incompatibilità dell’intervento rispetto alla destinazione di zona e ai vincoli esistenti sull’area. Alla fine, è arrivata però solo la condanna a cinque mesi, pù 60mila euro di ammenda, del destinatario dell’autorizzazione, Giuseppe Priapo di Ugento, e comunque per motivi legati a opere eseguite in difformità.

La vicenda si inquadra in un contesto ben più ampio che ha interessato nelle scorse stagioni estive tutti i territori costieri. Da oltre un decennio, infatti, per fare fronte al massiccio afflusso turistico sulla costa ed evitare il parcheggio indiscriminato lungo le arterie stradali, prima dell’avvio della stagione balneare il Comune di Ugento (al pari del Comune di Gallipoli e di altri enti locali della penisola salentina) attiva una vera a propria procedura di evidenza pubblica per l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte dei proprietari di aree libere da adibire a spazi di sosta.

All’esito della presentazione delle domande, una conferenza di servizi con la partecipazione dei responsabili dei vari uffici comunali valuta le soluzioni progettuali proposte e, a conclusione, il dirigente autorizza l’intervento.

Sulla costa ugentina sono state autorizzate ogni anno dieci aree di sosta con o senza custodia. Sennonché, a fronte di tale procedura, per l’anno 2018 la Procura aveva contestato all’architetto Pacella Coluccia che l’area di sosta in prossimità dello stabilimento Onda Marina (stabilimento, per la cronaca, estraneo ai fatti) non potesse essere autorizzata perché in contrasto con la destinazione urbanistica e i vincoli di zona. Era stata inoltre contestata la mancanza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica.

Nel corso del dibattimento i difensori dell’imputato hanno però dimostrato che la natura temporanea dell’intervento, senza opere radicali di trasformazione del territorio, è compatibile con la disciplina sostanziale della zona e che i lavori non richiedono la preventiva acquisizione di un autonomo titolo edilizio, rientrando invece nel novero delle opere esentate da autorizzazione paesaggistica.

“La decisione è di particolare interesse – ha dichiarato l’avvocato Antonio Quinto – perché esclude l’incompatibilità di questi interventi temporanei, che sono di assoluta necessità per una corretta regolamentazione dell’afflusso di uomini e mezzi sulle spiagge, con la normativa dei parchi regionali che caratterizza larghi tratti della nostra costa, come del resto già reso evidente dalle leggi istitutive del 2007 e con le nuove disposizioni di semplificazione che individuano gli interventi non assoggettati ad autorizzazione paesaggistica. Può quindi rappresentare un serio atto di indirizzo per gli uffici tecnici in vista dell’adozione degli ulteriori assensi stagionali”.    

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