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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ugento

Veliero carico di migranti s'incaglia nelle secche davanti a Torre Mozza

Pomeriggio movimentato davanti alle marine di Ugento. Soccorsi in mare delle motovedette di capitaneria e guardia di finanza

UGENTO – Un veliero carico di migranti incagliato nelle secche di Ugento. Per la precisione, nelle acque fra Torre Mozza e Lido Marini. Una zona conosciuta fin dall’antichità proprio per serio il rischio di rimanere impantanati, se è vero che persino Plutarco ne narrò, riferendosi alla flotta del re Pirro in viaggio verso Taranto, per soccorrere la città in conflitto con Roma.

Il "giallo" della seconda barca

Poi, a stretto giro, la seconda sorpresa, con "giallo": un altro natante, anche questo si pensava colmo di stranieri, in rotta verso le coste salentine e intercettato a breve distanza, sempre nella stessa zona. Un dato che per oltre un'ora è stato praticamente certo, tanto che ne ha comunicato anche la Croce rossa sui canali ufficiali, salvo poi scoprire che forse il secondo veliero, presumibilmente sulla stessa scia, nulla aveva a che vedere con traversate di fuggitivi in rotta verso le coste salentine. O forse, a bordo, hanno virato bruscamente, dopo essersi accorto dell'infortunio all'altro natante o aver visto troppo movimento. Un avvistamento c'è stato di sicuro, però, tanto che s'è levato in volo anche un elicottero della guarda di finanza, ma a quanto pare in modo infruttuoso.        

Tant'è. Barche e navi, negli anni, si sono arenate spesso in questa zona della costa, con seri rischi. Nel 2008 accadde persino a un cargo turco di ben 92 metri, liberato dopo quindici giorni di duro lavoro. E questa volta è successo a un’imbarcazione con decine di migranti a bordo che stava per raggiungere il lungomare in un punto imprecisato, ma che la natura ha obbligato a fermarsi in mezzo al mare.

Video | La barca in difficoltà

Superato il Capo di Leuca, arrivato all’altezza di Torre Mozza nel tardo pomeriggio, il veliero, sul quale vi erano 79 persone (e due scafisti), si è improvvisamente bloccato, fra lo stupore di bagnanti e turisti presenti in zona. In queste ore hanno così proceduto sul posto più motovedette inviate dalla Capitaneria di porto di Gallipoli e dal Reparto operativo navale della guardia di finanza. A terra, anche i carabinieri dipendenti dalla compagnia di Casarano e agenti di polizia del commissariato di Taurisano.

Arrestati due scafisti moldavi

Nel frattempo, è stata avvisata la Croce rossa ed è pronto a procedere anche il pool interforze della Procura di Lecce, che opererà dopo le procedure sanitarie per scoprire eventuali portatori di Covid-19. Il trasferimento dei migranti dall'imbarcazione arenatasi si è conclusa intorno alle 20,30. La guardia costiera li ha condotti nel porto di Santa Maria di Leuca. Sono stati arrestati due scafisti moldavi, su ordine del pubblico ministero di turno, Massimiliano Carducci.  Si tratta di Stefan Pogor e Gheorghe Jumbei, entrambi classe 25enni. Sono stati fermati dalle forze dell'ordine anche sulla base delle testimonianze dei trasportati, fra cui un migrante che ha avuto il coraggio di raggiungere la costa a nuoto. 

Quanto alle nazionalità, a parte i due moldavi, a bordo vi erano 75 pachistani, quattro della regione del Kashmir (contesa storicamente fra India e Pakistan). I più, adulti (63). Fra loro, però, ben 16 minorenni, nessuno dei quali accompagnato da parenti. Fra i soccorsi, un giorvane che ha subito una frattura a una gamba, nella lunga e complessa traverata. E' stato trasportato in ospedale, a Tricase, con il 118. 

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