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Cronaca Cursi

Un appello contro gli scempi sul patrimonio storico

Lo firma Franco Belviso del coordinamento civico per la Tutela del territorio e della salute del cittadino, con particolare riferimento a quanto accaduto a Cursi nella vicenda della cripta bizantina

CURSI - Un appello dal passato al presente, per ribadire e ricordare l'importanza del rispetto dei beni storico-artistici e del territorio: a firmarlo è Franco Belviso del coordinamento civico per la Tutela del territorio e della salute del cittadino, impegnato da tempo nella sensibilizzazione sul tema dell'attenzione al patrimonio storico, con particolare riferimento a quello della propria cittadina, Cursi.

Nel testo che scrive, si legge: "Camminando nel centro storico di Cursi, ad un occhio attento non sfuggono i vari interventi che negli anni passati hanno irrimediabilmente distrutto ed alterato l'antico aspetto architettonico della nostra cittadina. L'ultimo scempio in ordine di tempo è stata la pseudo-infrastrutturazione della cripta bizantina di Santo Stefano, che si sarebbe potuto evitare ripristinando, come auspicava il compianto Professore Giannuzzi, l'antica scalinata d'accesso alla cripta, intagliata nella roccia dai monaci basiliani tanti secoli fa".

"Fortunatamente - prosegue Belviso -, sempre camminando nella parte antica della nostra cittadina, ancora si notano degli scorci meravigliosi e suggestivi come il bellissimo portale del 1500 (immortalato nello scatto, ndr), dal quale si accedeva in passato in una casa a corte. Da notare sulla sua sommità, la fioritura spontanea annuale di questa primavera dei caratteristici ‘massa e ciceri' (narcisi)".

"Così - spiega ancora -, come questa pianta rappresenta l'inizio della primavera, la rinascita ed il rinnovamento della stagione, altrettanto è auspicabile che gli scempi e le manomissioni del passato e quelli dei giorni nostri siano di monito alle future generazioni, per far comprendere loro il valore del patrimonio storico-artistico, del paesaggio e le peculiarità del territorio nel suo insieme quale scrigno di storia ed identità, rinascita e volano per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio salentino".

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