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Cronaca

Le ore che mancano a Sanitaservice. Usb: “Accordi non rispettati”

Ieri la protesta dei dipendenti della società in house, oggi è intervenuto il sindacato Usb per ribadire l'importanza del tavolo regionale convocato il 13 maggio. "A Foggia il full time, per tutti, in vigore già da un anno"

LECCE – I nodi dell’organizzazione del lavoro in Sanitaservice, la società in house creata dall’azienda sanitaria di Lecce, potrebbero essere sciolti nell’immediato. Il 13 maggio, infatti, l’assessore regionale al ramo, Elena Gentile, ha convocato un tavolo con le parti sociali per sbrogliare la matassa dell’aumento del monte orario per tutti i dipendenti “internalizzati” negli ultimi tre anni. Fino all’agognato full-time.

Sulla vertenza è intervenuta oggi l’Unione sindacale di base che considera quell’incontro “il frutto della protesta e della mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Sanitaservice , supportati dal sindacato”.  

Usb da tempo rimarca, infatti, il parallelismo con quanto avvenuto nell’azienda gemella di Foggia, in cui tutto il personale ha raggiunto il tempo pieno già nel 2012. “E' opportuno rammentare che la Regione Puglia ha convocato, per il giorno 10 maggio 2013, un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali regionali per verificare gli effetti e le ricadute prodotte dalla legge di spending review sulle società in house”, precisa il referente Gianni Palazzo.

E proprio in virtù di questa accelerata data alla vertenza che le centinaia di lavoratori che hanno occupato in modo permanente il tetto dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dal  26 aprile hanno deciso di sospendere, temporaneamente, il presidio di protesta.

L'Usb di Lecce chiede quindi al presidente Nichi Vendola, all'assessore Gentile e al direttore generale della Asl locale, Valdo Mellone, il rispetto degli accordi precedentemente sottoscritti nelle riunioni e nei tavoli di trattativa del 21 dicembre 2011 e del 14 gennaio 2012, aventi ad oggetto proprio l'aumento orario della forza lavoro. 

“Non riusciamo a comprendere le ragioni di coloro i quali non sono disponibili a far rispettare gli accordi sopra citati, i soli che garantirebbero un cospicuo aumento orario a tutti i dipendenti – aggiungono gli esponenti sindacali .- Bene hanno fatto l'assessore Gentile ed il presidente Vendola a convocare legittimamente il tavolo di confronto il giorno 13 maggio con tutte le organizzazioni sindacali che hanno partecipato al processo di internalizzazione, giusta delibera numero 2477 del 2009, alla presenza del manager della Asl di Lecce e dell’amministratore unico, Lorenzo Martello, al fine di trovare soluzioni condivise e positive per  l'aumento orario di lavoro”. Per Usb, infatti, le ore immediatamente disponibili non sarebbero 1156, ma circa 2500, “frutto di una dettagliata proposta, presentata a Mellone l’8 Marzo e ritenuta molto interessante”.

“Non si capisce come mai, per alcune sigle sindacali, le ore dovrebbero essere per forza di meno e dovrebbero essere, a tutti i costi, ripartite prima del 13 maggio 2013”, conclude Gianni Palazzo che rammenta come, durante la precedente riunione del 15 aprile, l'ordine del giorno non sia stato l'aumento dell'orario di lavoro, ma abbia riguardato altri aspetti organizzativi e contrattuali.                    

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