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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Veglie

Niente auto, botte ai genitori: i carabinieri intervengono col taser

Arrestato un 39enne di Veglie. Dopo il diniego, le violenze: i malcapitati soccorsi dal 118. I militari hanno usato il dispositivo con la funzione "warning arc" come dissuasore, riuscendo a fermarlo

VEGLIE – Scatenato. Prima contro i genitori, che avrebbe picchiato solo perché non volevano dargli l’auto. Poi verso i carabinieri intervenuti per cercare di fermarlo, costretti a usare il taser come dissuasore. Senza, cioè, impiegare il dispositivo sull’uomo, ma comunque esibendolo e azionando una scarica. Di solito, la semplice visione dello storditore riesce a calmare anche i più esagitati, nel timore delle conseguenze dell’elettricità che attraversa il corpo, bloccando i muscoli.

È stata una nottata movimentata, quella appena trascorsa, a Veglie. Tutto dovuto a una lite in famiglia generata da un diniego. Un 39enne, infatti, avrebbe chiesto alla madre 70enne di prestargli la sua autovettura. La donna, però, non avrebbe voluto saperne di dargli le chiavi e a quel punto sarebbe iniziata una discussione sempre più animata, fino a passare alle minacce e poi alla violenza fisica. Violenza che si sarebbe ritorta pure verso il padre, 70enne anch’egli, ovviamente arrivato in aiuto della moglie.

La situazione, a un certo punto, doveva essere ormai del tutto fuori controllo, tanto che è stato necessario non solo l’intervento degli operatori del 118 per soccorrere la malcapitata coppia vittima delle intemperanze del figlio, ma anche i carabinieri della Sezione radiomobile di Campi Salentina. E i militari devono essersi trovati di fronte a un uomo tutt’altro che arrendevole e pronto a farsi trascinare in caserma.

Ecco perché è stato necessario, per “convincerlo” a seguirli, l’uso del taser, con la funzione “warning arc”, prevista dal regolamento, che produce una scossa azzurra la cui semplice visione di solito incute un certo timore. Insomma, non è stato necessario scoccare i dardi attraverso i quali si provoca la scossa. Il 39enne s’è arreso prima di sperimentare una sensazione tutt'altro che gradevole.

I genitori dell’uomo sono così stati medicati dai sanitari, mentre l'autore dei maltrattamenti è stato condotto in caserma e dichiarato in arresto. Sentito il pubblico ministero di turno, il 39enne è stato destinato al carcere di Borgo San Nicola, a Lecce. 

L’udienza di convalida si è svolta stamattina davanti alla gip Laura Liguori. L'arresto è stato convalidato e l'uomo, difeso dall'avvocata Loredana Pasca, scarcerato, ma con divieto di avvicinamento ai genitori. 

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