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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Maglie

"Vergogna per questa società in cerca delle apparenze"

La protesta, partendo dalla piazza, è arrivata fino al locale. Cori contro l'arrivo della chiacchierata marocchina, conosciuta per le sue frequentazioni delle feste nella villa del premier ad Arcore

Ore 20.30. Da piazza Aldo Moro parte la protesta per l'arrivo di Ruby nel locale magliese di Mino Brandolino, imprenditore neretino che ha aperto il 22 febbraio il lounge bar "Tempo Zero", in uno dei palazzi storici di Maglie, Palazzo Aprile, che ospitò Vittorio Emanuele III.

La protesta dei giovani arriva fino al locale, partendo dalla piazza, alzando cori di protesta contro l'arrivo della chiacchierata marocchina, conosciuta per le sue frequentazioni alle feste di Arcore.
"Stasera va in scena il lato malato della società", si legge tra i cartelli di protesta dei ragazzi che mantengono caldi i toni davanti al Palazzo.

Adele, 19 anni, italo-marocchina, mostra un cartello scritto in arabo. "L'ha scritto mio padre per me, significa "Vergogna a chi non conosce la vergogna. Questa ragazza offende il nostro paese, dice di volersi convertire alla religione cattolica, ma non merita neanche di essere musulmana. Lei non è una donna".

Anche Laura, 17 anni, alunna del Liceo Scientifico di Maglie, mostra tutta la sua indignazione. "Mi vergogno di questa società che manda avanti le apparenze, facendo passare il messaggio che noi giovani donne siamo tutte così. Invece siamo qui a protestare perché siamo ragazze impegnate, studiamo, vogliamo realizzarci nella vita e portare al successo una donna come Ruby perché è andata in casa del premier, è un'offesa alla nostra dignità".

Tra la folla c'è chi sventola la costituzione italiana, chi indossa una maschera raffigurante Silvio Berlusconi, per vedere, dice Angelina, 70 anni di Nardò, "se ci fanno entrare con la maschera. Io ho aderito liberamente tramite facebook a questa iniziativa e sono arrabbiata perché questa donna non fa onore ai nostri giovani".

L'attesa si protrae nelle ore, ma la protesta non diminuisce e per ogni macchina e persona che si avvicina al locale si alzano forti le grida dei manifestanti. Verso le 21.30 arrivano una decina di uomini della scorta che rimangono davanti al locale per evitare disordini. Malgrado la cena fosse prevista per le 20.30 non si vedono arrivare gli invitati, solo una decina di persone entrano nel locale facilitate dagli uomini della sicurezza, di fronte ai cori di protesta.

Paola Cillo, presidente dell'associazione magliese "Biblioteca di Sarajevo", mostra tutta la sua soddisfazione per la protesta dei giovani "che non sono stati strumentalizzati. Hanno deciso di organizzare questa protesta e li sosteniamo. La protesta non è solo rivolta a questa donna ma al sistema e agli adulti che hanno organizzato quest'evento, che sviliscono in questo modo l'impegno dei giovani che non vogliono essere rappresentati da una società che non rispetta il loro valore. E' una protesta dei giovani e noi li sosteniamo".

Il gruppo di Maglie "Se non ora quando" vuole fare sentire la sua voce. Liseba, anni 26, ribadisce come la presenza di Ruby "offenda le donne. Noi studiamo, ci impegniamo e non possiamo vedere che il messaggio che si vuole far passare è che basta andare alle feste del premier e vestire in modo succinto per fare soldi e successo nella vita. Noi abbiamo deciso di usare le maschere di Berlusconi oggi perchè questa ci sembra l'ultima carnevalata dell'anno".

Tra la folla c'è chi grida ricordando che Maglie è la città di Aldo Moro, ricordando la dignità che i magliesi non vogliono perdere. Sono già le 23 e la protesta continua con forza ma non si vede arrivare nessuno. I cartelloni continuano ad essere agitati tra i cori di protesta e nessuno si allontana da Palazzo Aprile. Malgrado il freddo e la lunga attesa, i giovani continuano a presidiare la strada, si avvicinano sempre di più al portone, gridano con forza il loro dissenso.

Poco prima di mezzanotte arriva la prima limousine, ma scende soltanto Beatrice Baratto, l'addetto stampa dell'evento organizzato dal locale. Intanto gli animi si scaldano, ormai si avvicina il momento più atteso della serata. Far sentire a Ruby la rabbia della gente.

I ragazzi si avvicinano ancora di più al locale e questo rende, agli uomini della sicurezza, difficile gestire la situazione. La macchina riparte ma i giovani restano. Dopo venti minuti la limousine ritorna davanti al locale, questa volta la sicurezza fa scudo intorno alla macchina. E' arrivato il momento.

Scendono velocemente dalla macchina quattro uomini e portano velocemente Ruby nel locale tra i cori di una protesta che ha resistito fino all'ultimo minuto, con la forza di giovani uomini e donne, genitori e insegnanti.

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