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Cronaca

Sindaci nel mirino, rigurgiti criminali. Il coordinamento delle forze di polizia

Nell'ultimo mese nei comuni di Squinzano, Copertino e Nardò si sono verificati inquietanti atti intimidatori. Allerta anche a Carmiano. In prefettura una riunione tecnica sul nodo criminalità allargata ai primi cittadini

LECCE – Una recrudescenza criminale che torna a far capolino nel Salento, con episodi delittuosi che si sono concentrati negli ultimi giorni, scatenando l’allarme delle forze dell’ordine. Tre i comuni più colpiti nel solo mese di dicembre: Squinzano, teatro di inquietanti episodi di natura intimidatoria nella notte tra il 21 ed il 22, quando l’auto di un imbianchino è stata forata da quattro colpi di arma da fuoco e, poco prima, due grossi petardi erano esplosi in paese; Copertino, in cui a finire nel mirino dei malviventi è stata l’Audi A6 del primo cittadino Giuseppe Rosalfio,  colpita da cinque proiettili; e Nardò in cui, nella stessa notte, tre auto bruciavano a pochi metri di distanza e quasi in contemporanea. In estate era balzato agli onori della cronaca anche il comune di Carmiano, teatro di un macabro ed eloquente messaggio intimidatorio indirizzato direttamente sindaco, Giancarlo Mazzotta: la testa mozzata di un maiale rinvenuta sul portone della sua abitazione.

Proprio per esaminare la natura dei recenti episodi delittuosi avvenuti sui territori “più caldi” della provincia, nel pomeriggio di ieri la prefettura di Lecce ha ospitato una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, presieduta dal prefetto Giuliana Perrotta ed allargata alla partecipazione dei primi cittadini dei comuni di Copertino, Carmiano, Nardò e del commissario straordinario del comune di Squinzano.

L’incontro è servito a prendere atto delle indagini in corso da parte dell’autorità giudiziaria e a decidere per un’intensificazione dei controlli da parte delle forze di polizia nelle aree urbane considerate particolarmente “sensibili”, sebbene non si registri un incremento statisticamente apprezzabile dell’indice di delittuosità.

La prevenzione rimane, comunque, la parola d’ordine del prefetto Perrotta che, proprio prendendo spunto dalla particolare modalità intimidatoria scelta al fine di modificare le scelte  delle amministrazioni locali, ha evidenziato l’importanza di intraprendere da subito un percorso condiviso tra enti Locali e forze dell’ordine, che si affianchi all’attività repressiva.

A margine dell’incontro è stato affrontato anche il problema relativo al passaggio, in via ordinaria, delle competenze dalla Regione Puglia ai prefetti in materia di “emergenza Nord Africa”: la fine dell’anno coinciderà, infatti, con lo scadere dello stato di emergenza per migliaia di profughi sbarcati sul territorio nel corso del 2012. E senza certezze in merito al livello di accoglienza, la tenuta delle strutture ricettive ed il rischio di infiltrazioni criminali in un tessuto reso permeabile dallo scarso livello d’integrazione sociale.

Al riguardo, nell’ attesa di ulteriori disposizioni operative da parte del ministero dell’Interno, è possibile visionare le determinazioni del tavolo di coordinamento nazionale sul sito dello stesso dicastero romano.

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