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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Viale XXV Luglio

L'analisi: vertice in Prefettura con il procuratore della Repubblica

Il prefetto, Giuliana Perrotta, ha convocato l'Us Lecce, il sindaco, le forze dell'ordine per avere delucidazioni sugli episodi di violenza al Via del Mare. Presenta anche Cataldo Motta: si attende, intanto, l'esito dell'attività d'indagine

LECCE - Convocati dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, le istituzioni e le forze dell'ordine  si sono ritrovate attorno al tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza per analizzare quanto accaduto ieri al termine della partita Lecce-Carpi.

Al fischio finale dell'arbitro Ghersini di Genova, quando gli ospiti festeggiavano la meritata promozione sotto il settore assegnato ai loro ospiti e i calciatori del Lecce vagavano in mezzo al campo in preda allo sconforto, un nutrito gruppo di ultras del Lecce ha forzato un cancello, entrando in campo. A quel punto gli atleti sconfitti, resisi conto di essere l'obiettivo della rabbia dei tifosi, si sono precipitati negli spogliatoi. 

Gli steward in servizio all'ingresso del sottopassaggio hanno fatto scudo, ma più di qualcuno è riuscito a passare per poi ritornare nel gruppo che è rientrato verso la curva non prima di aver danneggiato vetrate e quant'altro capitasse a tiro. Anche un fotoreporter è stato colpito con calci e pugni ed è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, a Copertino. Poi la violenza si è riversata all'esterno: un'auto della polizia è stata data alle fiamme, nove agenti sono rimasti contusi. Sono state necessarie cariche di alleggerimento e il lancio di lacrimogeni per allontanare i facinorosi.

Di tutto questo si è parlato questa mattina: per il Lecce era presente il segretario generale, Adolfo Starace. C'erano anche il sindaco, Paolo Perrone, il questore, Vincenzo Carella, i vertici di carabinieri e guardia di finanza e il procuratore della Repubblica, Cataldo Motta. L'autorità giudiziaria attenderà l'esito dell'attività investigativa, anche perché i profili di responsabilità sono diversi: si va, per esempio, dall'aggressione, al danneggiamento. E' in corso, del resto, la visione di tutte le registrazioni video, da telecamere fisse e da quelle mobili

Il prefetto ha ascoltato le spiegazioni di tutte le parti in causa. L'Us Lecce ha confermato, come depositato negli atti, di aver chiamato in servizio tutti i 102 steward previsti. Ma era possibile fermare quella massa inviperita prima che arrivasse all'ingresso degli spogliatoi? Questa la domanda che più di qualcuno, in città, si è fatto. Il questore ha spiegato che, con gli uomini a disposizione, è stato fatto quanto si doveva e poteva per evitare che la situazione degenerasse: se la polizia si fosse schierata in forze all'interno dello stadio, probabilmente all'esterno non ci sarebbe stata possibilità di arginare i violenti peraltro mentre gli altri tifosi lasciavano la zona dello stadio.

Del resto da diversi anni - c'è da aggiungere -, e in particolare dagli incidenti di Catania - Palermo che portarono alla morte di Filippo Raciti, ispettore di polizia, le forze dell'ordine svolgono un ruolo repressivo più che preventivo, essendo delegata alle società la gestione della sicurezza, almeno a livello ordinario, all'interno degli stadi.

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