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Cronaca Via Vecchia Surbo

Via Vecchia Surbo, bonifica dopo l'ultimo maxi-rogo. Residenti esasperati

Carabinieri e servizio igiene con una ruspa. Lunedì un ripasso. C'è chi non ha chiuso occhio di notte per i miasmi

LECCE – La temperatura è calata di qualche grado, le nuvole hanno fatto capolino in cielo per la prima volta dopo giorni di assenza. Si respira un po’ di più, in città, anche se non tutti la pensano così. Per esempio, i residenti del tratto finale di via Taranto, nel rione Borgo Pace, e delle strade limitrofe.

L’incendio divampato ieri in via Vecchia Surbo, nelle campagne eternamente travolte da cumuli di rifiuti, li ha messi al tappeto. Molti hanno trascorso una notte insonne. Chi ha avuto l’idea di lasciare qualche finestra aperta nel proprio appartamento, per far respirare gli ambienti, al ritorno ha ritrovato, piuttosto, l’abitazione invasa dal fumo. “A un certo punto con la mia compagnia abbiamo pensato persino che fosse il caso di andare a dormire in auto con la bimba nata da poco”, racconta Roberto, un commerciante che abita nelle vicinanze.

L’esasperazione è alle stelle perché, spiegano alcuni abitanti, non è certo la prima volta che vanno in fiamme i rifiuti abbandonati in via Vecchia Surbo, fino alle soglie della centrale elettrica dell’Enel. Anzi, pare che questa somma di cattivi costumi (abbandono di spazzatura e incendi) si verifiche da anni. Solo che negli ultimi tempi i roghi starebbero aumentando. Diversi nelle ultime tre settimane, due solo negli ultimi quattro giorni.

Tutto di pari passo con la degenerazione del fenomeno dell’abbandono, effetto inequivocabile del porta a porta che ancora non decolla. Con la nascita del servizio di raccolta differenziata e la sparizione dei vecchi contenitori, evasori e irregolari vanno a caccia di zone nascoste per lasciare immondizia. Qualcuno non gradisce e allora passa a farsi giustizia sommaria, appiccando le fiamme. E fra copertoni e altro, si generano nubi di diossina che mandando in tilt l’ambiente e provocano rischi per la salute. Ancora stamattina, vi erano residenti della zona con gole e occhi arrossati.

Ieri, in particolare, l'incendio è stato più vasto e pericolo del solito. E la situazione è diventata quasi fuori controllo. I vigili del fuoco hanno lavorato per almeno quattro ore, dovendo per giunta correre avanti e indietro perché chiamati a intervenire per sterpaglie in fumo anche da altri punti di Lecce, intorno a piazzale Cuneo e verso il tratto iniziale della strada provinciale Lecce-San Cataldo.

E’ stato un vero inferno che proprio in via Vecchia Surbo ha toccato l’apice. Stamattina, così, si sono presentati carabinieri e personale dei servizi d’igiene urbana. E’ iniziata un’opera di pulizia usando anche una ruspa. Lunedì mattina è previsto un altro passaggio per un secondo atto della bonifica. Le autorità invitano a denunciare, qualora i cittadini vedessero gettare spazzatura o appiccare fiamme. Ma la zona è isolata e proprio per questo prediletta dai mascalzoni. E pensare che basterebbe qualche videocamera nascosta per fare una strage.  

“Appena lo scorso maggio eravamo riusciti a bonificare ben sette siti oggetto di deposito incontrollato di materiali ingombranti, inerti e inquinanti - ha commentato l’assessore Andrea Guido - ed era già stato predisposto un intervento di bonifica su quest'altra discarica a cielo aperto che si trova nelle immediate vicinanze di una zona fortemente urbanizzata. Ma non abbaino fatto in tempo. Le fiamme sono state più veloci".

"Come si può facilmente comprendere questi fenomeni non sono solo dannosi per l’ambiente e il decoro, ma anche per la sicurezza. L’incendio di oggi non è stata una bazzecola. E i fumi generati non sono certo salutari per la salute. Per ogni sito oggetto discarica si deve effettuare prima una classificazione dei materiali presenti e, laddove previsto dalla norma, predisporre dei piani operativi specifici per i casi di presenza di rifiuti speciali pericolosi come l’amianto – continua Guido –. Appare evidente, quindi, come il comportamento di qualche furgonista disonesto e di pochi cittadini incivili porti un enorme dispendio di energie e di risorse pubbliche per la comunità cittadina intera".

"Soldi che, a parer mio, possono essere impiegati diversamente se questa gente avesse più rispetto per il territorio, per se stessa e per il prossimo”, conclude.

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