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Cronaca

Torre Veneri: il racconto di chi "spazzava" fondali dopo le esercitazioni

Nelle acque antistanti il poligono militare di Frigole ci sono ogive, proiettili e penetratori. Nel video "Cielo_duetreotto" la testimonianza di chi quel tratto di mare lo ha frequentato per anni. Questa sera l'iniziativa di Lecce Bene Comune

LECCE – Si parla di rame e ferro, di ogive rivendute sul mercato nero ad un prezzo che andava dalle tremila e cinquecento lire fino a cinque mila. A lungo è andato avanti il lavoro di recupero di materiale bellico dai fondali antistanti Torre Veneri, dove dai tempi della Guerra Fredda è installato un poligono militare nel quale si svolgono esercitazioni anche di ambito internazionale.

Nel video - acquisito anche dai carabinieri del nucleo operativo ecologico - che verrà proiettato questa sera ai Cantieri teatrali Koreja e che precederà lo spettacolo “Miles Gloriosus” parlano due dei cosiddetti “recuperatori”, cioè sommozzatori che clandestinamente hanno raccolto munizioni, bersagli e penetratori per poi rivendere il materiale utile. Dura 20 minuti il contributo di Corrado Punzi, “Cielo_duetreotto” (l’isotopo dell’uranio impoverito) che aggiunge un tassello alla vicenda che vede al centro dell’attenzione, anche della Procura della Repubblica per smaltimento illecito di rifiuti, l’area di addestramento militare che si trova all’interno di un sito di interesse comunitario, sul litorale di Frigole, marina di Lecce.

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Al di là della questione legata all’uranio impoverito, che l’Esercito ha sempre categoricamente smentito, è stata accertata la presenza di metalli pesanti e l’assenza di qualsiasi bonifica degna di questo nome. Lecce Bene Comune, negli ultimi mesi, si è fatta carico di rilanciare una vicenda che, a singhiozzo, era affiorata anche negli scorsi anni, ma che questa volta sembra imporsi all’attenzione dell’opinione pubblica salentina e leccese in particolare.

Di inquinamento dell’area si è discusso anche in un consiglio comunale monotematico, che gli stessi vertici militari avevano sollecitato, ma la mozione di Carlo Salvemini e Saverio Citraro - già votata precedentemente all’unanimità - di sospendere le esercitazioni di tiro verso il mare per il momento non è stata accolta. Almeno fino a quando, precisarono i militari, non ci sarà un provvedimento della magistratura in tal senso. E se la questione ambientale si profila in tutta la sua criticità, è indubbio il significato “politico” della vicenda. E’ conciliabile la presenza di un sito miliare così grande e così intensamente sfruttato in uno dei tratti di costa più suggestivi del litorale leccese, nel 2013? Se ne discuterà stasera, a partire dalle 20.

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