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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Alliste

"VINCE PRIVACY DEI MANIFESTI, NON DEI SERVIZI SOCIALi"

L'assessore Francesco Cazzato replica al sindaco di Alliste in merito alla vicenda della sottrazione dell'ufficio "assessorile": "Un'urgenza di privacy che non si è vista per i servizi sociali"

La polemica ad Alliste, dopo le dichiarazioni nella conferenza stampa dell'altro ieri della senatrice Adriana Poli Bortone, in merito alla sottrazione di un ufficio da parte del sindaco all'assessore Francesco Cazzato, candidato di "Io Sud", e la replica di ieri dello stesso primo cittadino, Renna. Arriva, infatti, la controreplica dell'assessore interessato, che precisa: "Il caro sindaco di Alliste pensa davvero di offendere la dignità personale non solo di un rappresentante delle istituzioni e dei cittadini pari alla sua figura con una serie di artifici retorici e strumentali attraverso un lungo e paradossale giro di parole. In data 14 maggio u.s., caso strano, il dirigente del settore tributi lamenta una mancanza di privacy ‘implorata' dai cittadini per ciò che concerne l'ufficio pubbliche affissioni gestito dalla ditta Serfin, che a dire delle dipendenti, non ha mai esplicitato alcun tipo di richiesta, nonostante fosse previsto nel contratto la messa a disposizione di un apposito ufficio (Si inserisce nei contratti ciò che poi non si può rendere nei fatti!)".

"La tanto implorata ed acclamatissima urgenza di privacy - prosegue Cazzato - trova riscontro nella risposta del sindaco con assoluta tempestività contro la temporaneità della concessione dell'ufficio alla note del dirigente. Con la sua nota il sindaco mette a disposizione per l'importantissima esigenza di privacy l'ufficio destinato come sala assessori e del presidente del consiglio comunale. Nell'evidenza dei fatti, non quella delle carte, quella che i cittadini di Alliste e Felline riscontrano l'ufficio medesimo altro non viene usato in misura maggiore, non capisco con quanto dispiacere da parte del Sindaco, dall'assessore Francesco Cazzato nell'espletamento del suo mandato nel presiedere l'importante delega concernente i servizi sociali".

"L'ufficio peraltro - si sottolinea - è ubicato proprio a stretto contatto con il settore servizi sociali. Nella persona del sindaco, massimo rappresentante delle istituzioni all'interno di un ente locale, però dispiace il frequente uso della sala, da parte dell'assessore, che a suo dire non deve usare lo stesso ufficio per suo uso esclusivo, per l'ascolto delle problematiche sociali del paese e caso assai strano con minore, nell'evidenza del suo agire, considerazione dell'esigenza di privacy quando si affrontano questioni assai delicate come quelle sociali".

"Dispiace davvero - puntualizza l'assessore -, altro che strumentalizzazione, scarsa coerenza, tutta arte di parolai, semmai capacità di vedere bene sempre oltre le righe quella della senatrice Poli Bortone, che il Sindaco con tanta tempestività si preoccupa della privacy dei manifesti, addirittura dell'‘importantissimo' servizio affissioni, con evidente sconsiderazione, invece, dell'ascolto dei problemi sociali del paese operato puntualmente e instancabilmente dall'assessore Francesco Cazzato in tale ufficio che per un uomo che onora prima le istituzioni e che come tale risulta essere anche un amministratore è di conseguenza assolutamente ed inequivocabilmente prioritario a qualsiasi altro interesse. Allora, per noi di Io sud, persone sufficientemente intelligenti parimenti a qualsiasi altra persona, non certo l'arroganza del potere che altro non rappresenta se non violenza ai cittadini e alle loro esigenze, può destare disimpegno o impossibilità di esplicare, con assoluto senso di dovere e responsabilità, il proprio ruolo. Noi uomini che certamente sappiamo comunque onorare le istituzioni. Non è né questione di targhetta né di falsa coerenza!"

"Semmai - conclude - il sindaco, invece di parlare artatamente e mentendo nel relazionare una corretta esposizione dei fatti, di accordi politici, spieghi come mai un sindaco - presidente - candidato della commissione elettorale non abbia rispettato la comune ed elementare regola che in giunta si chiama ‘allontanarsi per incompatibilità' e quindi scegliere, in questo caso, come previsto per legge, non la nomina diretta bensì il sorteggio, regola di assoluta equità ed imparzialità, nella selezione degli scrutatori. Poveri giovani illusi nella loro dignità personale ai quali và tutta la mia stima e la voglia di riscattarli con il mio impegno per la crescita del nostro paese nell'interesse dell'intera collettività!"

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