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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vincita, prestito, arresto e scarcerazione: la complessa vicenda di Paladini

Il Riesame ha rimesso in libertà il 54enne, arrestato nell'operazione Twilight. Dinanzi ai giudici le vicende della sua storia

LECCE – Ci sono storie che, di là dalle inchieste giudiziarie, degli arresti e delle scarcerazioni, degli atti d’inchiesta e delle intercettazioni, andrebbero raccontate per il loro lato umano, per lo spaccato che rappresentano di una città, degli umani vizi e personali miserie. Come la storia di Massimo Paladini, 54enne leccese, una delle persone arrestate nell’ambito dell’operazione Twilight, con le accuse di associazione mafiosa e usura. Ieri il 54enne, assistito dagli avvocati Corrado Passabì e Paolo Cantelmo, è tornato in libertà dopo quasi venti giorni trascorsi nel carcere di Borgo San Nicola. I giudici del tribunale del Riesame hanno accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai suoi legali.

Ritenuto vicino alla famiglia Persano, in particolare a Giuliano, Paladini avrebbe, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, “finanziato l’organizzazione mettendo a disposizione ingenti somme di denaro da impiegare nella pratica usuraria, assicurando in tal modo una continua fonte di approvvigionamento per l’organizzazione”.

E’ proprio su questi presunti “finanziamenti” che si dipana, come le pagine di un romanzo, la vicenda personale del 54enne. Bisogna fare un salto indietro nel tempo, agli anni dell’infanzia, vissuti per strada nella zona delle “casermette”, in una Lecce assai diversa da quella attuale. Anni in cui nascono amicizie che diventano indissolubili, come quella tra Massimo e Giuliano. Poi, le loro vite scorrono parallele ma diverse, separate dalle vicissitudini personali e da alterne fortune. Per il 54enne la vera svolta avviene qualche anno fa, a bussare alla sua porta è la dea bendata, con una vincita al “gratta e vinci” da 500mila divisa con un amico. Una pioggia di denaro che sembra cambiare la vita del protagonista, che non dimentica i vecchi amici, prestando al più grande dei fratelli Persano la somma di 150mila euro per un investimento. Quei soldi, si legge negli atti dell’ordinanza di custodia cautelare, sarebbero stati utilizzati per prestiti usurari (a soggetti non identificati). In realtà, secondo quanto sostenuto nell’interrogatorio di garanzia prima e al Riesame dopo, Paladini avrebbe semplicemente aiutato un amico, prestando una somma di denaro che gli è poi stata pian piano restituita.

E’ qui, prima di essere travolto dall’ondata giudiziaria, che inizia la lenta discesa del 54enne. Lo sfondo non è più quello della Lecce delle “casermette”, ma di una città in cui l’apparire fagocita l’essere. Dietro i monumenti barocchi, le tradizioni e il sonnacchioso provincialismo, si nasconde un mondo diverso, fatto di feste e auto di lusso, belle donne e locali costosi, viaggi e uscite in barca. Per la “bella vita”, però, ci vogliono soldi, molti soldi, che ben presto finiscono. Assegni post datati che vagano da una mano all’altra, auto acquistate e poi vendute, prestiti che non vengono onorati, debiti che aumentano, attività commerciali che vacillano, è lo spaccato sociale che emerge dalle carte giudiziarie, di una città in chiaroscuro, dove le cose non sono quasi mai come appaiono, in cui le vittime divengono carnefici.

Paladini vede svanire il denaro della vincita, ritrovandosi senza nulla. Le parti allora si invertono, è lui a dove chiedere aiuto al vecchio amico, che gli trova un alloggio di fortuna nell’auto concessionaria, dove all’alba del 29 novembre lo arrestano i carabinieri. E’ qui che la sua storia riparte, da una cella, luogo in cui sembrano incrociarsi i destini di due vecchi amici. Nelle memorie difensive, lontano dalle suggestioni noir, i suoi legali hanno confutato, sulla base di riscontri e prove documentali, l’ipotesi accusatoria, dimostrando l’assoluta estraneità ai fatti contestati e il lento fluire delle umane vicende qui narrate. Una tesi accolta dai giudici del Riesame. Per il 54enne la gioia di poter riassaporare la libertà, il bene più prezioso, per il vecchio amico l’attesa sino a martedì prossimo, giorno in cui sarà Giuliano Persano a comparire dinanzi al Tribunale della Libertà.

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