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Cronaca Lizzanello

Prima le avances, poi la tentata violenza e le minacce. Barista si ribella al datore di lavoro

Un imprenditore di Lizzanello è stato ristretto ai domiciliari con l'accusa di molestie su una dipendente. Gestore di un locale a San Foca, sarebbe il presunto autore di una serie di apprezzamenti nei confronti di una studentessa 21enne, divenuti sempre più pesanti, fino al grave episodio del 15 maggio scorso

LIZZANELLO – Quando lo hanno raggiunto i carabinieri della stazione di Lecce, si trovava ancora a San Foca, la marina di Melendugno in cui gestisce un locale. A.N., un 28enne di Lizzanello, è finito ai domiciliari, nel corso della mattinata, con l’accusa di molestie su una dipendente, vittima dell’incapacità di tenere a bada un istinto.

Ad emettere il provvedimento per violenza sessuale continuata e aggravata dall’abuso del rapporto di lavoro, il gip del Tribunale di Lecce. Tutto è cominciato a metà del mese di maggio quando la 21enne, studentessa residente a Lecce, si è presentata in caserma accompagnata dalla madre. In lacrime, ha raccontato ai militari la violenza subita quella mattina, denunciando il suo datore di lavoro.

La ragazza, assunta come barista soltanto da qualche settimana, grazie alla conoscenza di un amico in comune, è diventata subito oggetto di pesanti apprezzamenti da parte del 28enne il quale, evidentemente non soddisfatto delle sue stesse parole, ha deciso di passare ai fatti.

Dapprima con “timide” avances fatte di palpeggiamenti e parole non proprio romantiche, l’imprenditore ha inaugurato una serie di atti osceni, terminati quella terribile sera del 15 maggio con il più grave degli episodi. Raggiunta da quelle mani prepotenti nelle parti intime, mentre si trovava dietro al bancone, la 21enne ha cercato rifugio nel bagno di servizio. Ma il suo datore, che evidentemente proprio non deve aver voluto cogliere il senso di quella fuga, le è saltato addosso, tentando di violentarla e procurandole alcune lesioni, poi accertate dal personale medico. Ha desistito soltanto davanti alle urla disperate della ragazza, lasciandolafinalmente  andare. Eppure, l’incubo doveva ancora finire.

Venuto a a conoscenza della denuncia sporta dalla 21enne, A.N. l’ha minacciata di terribili conseguenze. Ignaro del fatto che la presunta vittima avesse raccontato agli inquirenti non solo l’ultimo episodio, ma tutta la serie di soprusi subiti. Su richiesta del sostituto procuratore di Lecce, Giuseppe Capoccia, è stato emesso un provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo per scongiurare, durante le indagini, ulteriori e più gravi conseguenze.

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