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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Violenza sessuale, ex militare viene assolto in appello

Ribaltato l'esito del giudizio di primo grado nei confronti di Luigi Musca, carabiniere sospeso dal servizio accusato di violenza sessuale. Il Tribunale dei minori gli aveva inflitto 4 anni e 4 mesi

LECCE - Non è stata commessa nessuna violenza da parte dell'ex carabiniere accusato di aver abusato sessualmente di un minorenne. Ne sono convinti i giudici della Corte d'Appello di Lecce, che hanno assolto perché il fatto non sussiste Luigi Mosca, 29enne di Galatina, ex carabiniere sospeso dal servizio. Ribaltata dunque la sentenza di primo grado, con la quale il 25 maggio scorso il Tribunale per i minorenni lo condannò a quattro anni e quattro mesi di reclusione, poiché all'epoca dei fatti oggetto di contestazione l'ex militare non era ancora maggiorenne. E' stata dunque accolta la tesi difensiva degli avvocati Luigi Corvaglia e Maria Palma Carlino, mirata a smontare l'attendibilità delle dichiarazioni fornite dalla presunta vittima.

Tanto perché, così come accertato anche dal consulente dell'accusa, il ragazzino è affetto da disturbo della personalità antisociale e Borderline. Che si manifesta con una "bugia patologica": nel momento in cui il soggetto si accanisce contro qualcuno fornisce una versione dei fatti apparentemente coerente con la realtà. Il deficit mentale della presunta vittima invece è stato diversamente valutato dai giudici della prima sezione penale, che nel gennaio scorso gli hanno inflitto cinque anni di reclusione.

Secondo l'impianto accusatorio edificato dal pubblico ministero Maria Cristina Rizzo, la presunta vittima avrebbe subito violenze dai sei ai quindici anni di età, in alcune occasioni anche negli spogliatoi del campo sportivo. Ma c'è di più, secondo l'accusa Mosca avrebbe costretto il ragazzino ad assecondare i suoi desideri schiaffeggiandolo, tirandogli i capelli ed addirittura imbavagliandogli la bocca. Una spirale di violenza senza fine, che avrebbe spinto la giovane vittima nel tunnel dell'alcol e della droga, per poi tentare anche di togliersi la vita. Ma l'imputato ha sempre fermamente respinto tutte le accuse, non avrebbe mai sfiorato quel ragazzo. Ed il Tribunale gli ha dato ragione. Il pronunciamento odierno lascia ben sperare anche per l'esito del giudizio d'appello avverso la sentenza pronunciata nel gennaio scorso dai giudici della prima sezione penale.

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