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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Visite dalla ginecologa in nero. Come la sua segretaria

Dal 2009 aveva impiegato presso il proprio studio medico una segretaria. E fin qua nulla di anormale. Di anomalo invece il fatto che la dipendente fosse retribuita solo con 20 euro a turno e in nero

LECCE - Dal 2009 aveva impiegato presso il proprio studio medico una segretaria. E fin qua nulla di anormale. Di anomalo invece il fatto che la dipendente fosse retribuita con 20 euro a turno e in nero. Non solo.

La ginecologa leccese incappata nei controlli della guardia di finanza, in alcuni casi, sulla base delle dichiarazioni rese da diverse pazienti, avrebbe percepito compensi senza poi dichiararli al fisco. Motivo per cui è stata effettuata la segnalazione all'autorità giudiziaria per il reato di peculato e alla Corte dei conti di Bari per il danno erariale, in ordine al mancato versamento alla Asl di compensi percepiti ma in nero.

Infatti, in relazione al regime cui è assoggettato il medico in questione, dipendente dell'ente pubblico, è tenuto ad emettere le fatture in nome e per conto dell'Azienda sanitaria locale, cui versa periodicamente gli importi percepiti, salvo poi ad avere riconosciuto una parte del compenso.

A carico della ginecologa ha trovato inoltre applicazione la specifica normativa in materia di lavoro sommerso che prevede, tra l'altro, l'applicazione della cosiddetta maxi sanzione nella misura di un importo da 1.500 a 12.000 euro maggiorata dell'importo di 150 euro per ognuna delle giornate di impiego "in nero".

L'accertamento è stato effettuato nell'ambito di una verifica fiscale inerente la convenzione con la Regione Puglia per il controllo della spesa sanitaria.

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