“Città ostaggio della peggiore movida tra rumore e sporcizia”: insorgono i residenti del centro
Nei giorni scorsi alcuni volantini, nelle ultime ore veri e propri manifesti: sollecitano l'amministrazione comunale a prendere provvedimenti per evitare che il cuore della città si avvi a una "desertificazione"
LECCE – Si riaccende la polemica. Dopo il botta e risposta tra maggioranza e opposizione di un mese addietro, si torna a parlare de centro storico. Da un paio di settimane sono spuntati dei volantini nel centro storico. Nelle scorse ore anche dei manifesti sono stati affissi sui muri e sulle plance da parte del Comitato per la tutela del centro storico di Lecce. I primi e i secondi contengono un unico avvertimento: gli abitanti non ne possono più. Si dicono esasperati.
“È diventato un quartiere invivibile dove regnano sporcizia, rumore e degrado. La città è ostaggio della peggior movida, degli “affitti brevi”, del turismo “mordi e fuggi”, si legge nel testo di uno dei manifesti intitolato: “No alla condanna a morte del centro storico”. Non solo i turisti al centro del malcontento. Vengono anche accusate le limitazioni imposte dalla Ztl, la Zona a traffico limitato che, a detta degli autori del manifesto, avrebbero provocato la chiusura di alcuni esercizi commerciali, di studi professionali e l’abbandono delle abitazioni da parte degli stessi residenti.
Nel sollevare anche il problema della difficoltà di transito dei mezzi di soccorso e quello della pubblica sicurezza, i residenti si rivolgono al sindaco Carlo Salvemini e all’assessore comunale Marco De Matteis per sollevare loro le questioni di “invivibilità”, mettendo in guardia l’amministrazione dal futuro, possibile rischio di “desertificazione” del cuore della città.