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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Otranto

Wwf Puglia pronto ad accogliere gli ulivi sfrattati della Maglie-Otranto

L’associazione ambientalista si dice disposta a prendere in custodia gli ulivi espiantati dalla statale 16 e a farli posizionare in due oasi, quella di Lago Salso, nel Parco del Gargano, e quella di Monte Sant’Elia nel tarantino

OTRANTO - Il Wwf Puglia pronto ad accogliere gli ulivi che dovranno essere espiantati dalla strada statale 16 e per questo ha messo a disposizione due oasi per ospitare alcune centinaia di alberi, quella di Lago Salso, nel Parco del Gargano, nei pressi di Manfredonia, e quella di Monte Sant’Elia, nel tarantino; per l'Oasi Lago Salso c'è anche la disponibilità di coprire autonomamente le spese di reimpianto. È questo il risultato dell'impegno profuso dall’associazione locale Wwf Terra d’Otranto che ha partecipato con un suo rappresentante al tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, insieme alle associazioni ambientaliste attive sul territorio.

I lavori di ampliamento della Maglie-Otranto, per trasformarla in strada a quattro corsie, sono già finanziati e progettati. Trecento operai aspettano di mettersi a  lavoro ma sono costretti alla cassa integrazione per l’incertezza del destino di migliaia di alberi di ulivo a rischio espianto,  che bloccano l’apertura dei cantieri. Si tratta di circa 17 km, fino alla circonvallazione di Otranto, che secondo alcuni servono per metter in sicurezza la strada e secondo altri ad aumentare il flusso turistico estivo.

“Qualcuno sostiene – dichiarano dal Wwf Puglia - che sono altre le priorità in materia di infrastrutture nel Salento, sulle quali occorrerebbe intervenire; ma tant’è: il progetto c’è; il finanziamento (a carico dell’Anas, che è l’ente appaltante) anche; la Palumbo S. p. A. s’è già aggiudicata l’appalto. Ma i lavori non partono perché ci sono questi benedetti (in tutti i sensi) ulivi, che entro la fine di queste mese, per ovvie ragioni di compatibilità vegetativa, sfrattati dalle aree contermini della amplianda arteria, vanno espiantati e reimpiantati in altri terreni”.

Il Wwf sottolinea come sulla loro quantità ci siano ancora incertezze: circolano numeri in libertà, in attesa di definire i criteri per selezionare quelli che vanno salvati e quelli di cui si può fare a meno: “Una cosa – puntualizzano dal Wwf - è certa: 251 sono gli ulivi monumentali inseriti nella lista del Ministero dell'Ambiente; il capitolo di spesa prevede il loro reimpianto con uno stanziamento di 400mila euro. Ne restano fuori circa 5.500, per 1.500 dei quali si sono fatti avanti alcuni comuni e altri privati e a cui si aggiungono quelli per i quali il Wwf ha dato la sua disponibilità. Per le spese di espianto e reimpianto Provincia e Prefettura (coordinano il tavolo con le parti interessate) hanno chiesto all’Anas di mettere a disposizione altri fondi”.

“Intanto – proseguono - si è messo in moto un tam tam di solidarietà, che fa capire che cosa significhi per i pugliesi l’ulivo: un po’ come per gli ateniesi, cui lo donò la dea Minerva; e per questo ne divenne la patrona; e l’albero il simbolo; non per niente campeggia nello stemma della Regione Puglia. La palla passa ora all’Anas, cui spetta, fra le pieghe del bilancio, trovare i fondi per sostenere questa spesa aggiuntiva e dare a questi gioielli della nostra terra la sistemazione che meritano. E in fretta, perché la stagione incalza”.

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