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Cucina Zollino

Piselli a cecamariti, l’amore per la tradizione in tavola

Antonio Calò dell’azienda agricola di Zollino che porta il suo nome, consiglia una pietanza salentina a base della specie autoctona di pisello nano

LECCE- "Piselli a cecamariti", pisieddhri cu li muersi o muersi e pisieddhri, chiamateli in italiano o in dialetto salentino, come preferite: il sapore della tradizione contadina resta unico e inimitabile ugualmente. E quelli che vedete in foto gialli sono i piselli nani, specie autoctona di Zollino, coltivata con amore per la terra e per le proprie radici da Antonio Calò, meglio noto come Capitan Pisellino perché “goliardamente, quando facciamo lavori nei campi con i miei collaboratori, immagino di essere in mare a capo di una ciurma”, scherza il titolare dell’azienda agricola “Calò&Monte- Legumi di Zollino”. E allora, come si prepara questo antonio calò-2piatto di ingredienti legati alla terra e che, secondo la tradizione, sfrutta la filosofia del recupero degli avanzi della cucina?

Ecco per voi, la ricetta di Antonio Calò.

Ingredienti

  • Piselli nani di Zollino
  • carote
  • sedano
  • pomodori da serbo
  • cipolla
  • alloro
  • pane fritto
  • olive nere in salamoia
  • olio evo

Procedimento

Si mettono in ammollo i piselli nani di Zollino per circa otto/dieci ore, poi si cuociono con carota, sedano, pomodori da serbo, cipolla e una foglia di alloro. In un tegame a parte soffriggete del pane raffermo (meglio se puccia casereccia) tagliato a dadini. Una volta imbiondito toglietelo e aspettate che siano pronti i legumi.

Dopo averli cotti e impiattati, aggiungete i dadini di pane fritto, dello sponsale trinciato, olive nere in salamoia, un filo di olio extravergine d'oliva a crudo e... buon appetito. (Per chi lo gradisse, un tocco di peperoncino)

Curiosità sul nome del piatto

Pare che si chiamino “a cecamariti” perché, in realtà, le donne casalinghe occupate in “altre faccende”, con questo piatto risolvevano all’ultimo momento il problema del pranzo, “imbrogliando” i mariti “accecati” dalla bontà della pietanza servita e lontani da ogni sospetto o accusa nei confronti delle mogli.

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