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Economia

Università del Salento, i cittadini scelgono di investire nello studio

L'Università del Salento risulta 13esima in Italia tra gli atenei destinatari del 5xmille. Con il contributo dei cittadini, 277.170 euro in più per investire su studio e ricerca. Il ringraziamento ufficiale del rettore Domenico Laforgia

LECCE - Il rettore dell’Università del Salento, Domenico Laforgia, sceglie di ringraziare pubblicamente tutte le famiglie salentine (più di 7 mila) che hanno devoluto il 5xmille all’ateneo salentino. L’Università del Salento è risultata, infatti, tredicesima in Italia per numero di scelte sui 393 enti di ricerca ammessi e la 18esima per importo erogato. 

“Calcolato per importi, siamo settimi dopo la Sapienza di Roma, l’Università di Padova e il Politecnico di Milano. Questa differenza è dovuta al reddito dichiarato. È evidente che i nostri contribuenti hanno un reddito mediamente più basso e questo, naturalmente, incide sulla percentuale di contributo del 5xmille a riprova del fatto che la ricchezza del territorio in cui si opera ha un ruolo rilevante”, precisa il rettore. Grazie al contributo dei cittadini, l’ateneo disporrà di 277.170  euro in più, rispetto a quanto previsto nel budget, da destinare a studenti e giovani ricercatori.

“Sono particolarmente contento, non solo per l’oggettiva possibilità di fare qualcosa per i nostri ragazzi, ma soprattutto perché questo dato fa capire che la gente ha scelto di occuparsi della nostra Università, sostenendola anche economicamente. Si sta rafforzando il senso di appartenenza e questo è un aspetto importantissimo perché l’Università è una struttura a servizio del suo territorio e il territorio deve tutelarla e difenderla”.

Grazie per la fiducia e l’apprezzamento per il nostro lavoro di rinnovamento e miglioramento. Sento anche il bisogno di ringraziare tutti i colleghi e il personale tecnico amministrativo che hanno contribuito a creare nell’opinione pubblica l’immagine di un ateneo su cui vale la pena investire. – conclude il rettore - Mi auguro che nel futuro questo legame si irrobustisca ancora, soprattutto in un momento storico di grande difficoltà in cui le università giovani e periferiche, come la nostra, subiscono i maggiori tagli”.

 

 

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