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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Proroga di due mesi per le pulizie nelle scuole. L’accordo che salva il salario

Azienda Dusmann e sindacati regionali firmano l'accordo che proroga il servizio, alla medesime condizioni, fino alla fine di febbraio con le risorse aggiuntive previste nella legge di Stabilità. E gli ex Lsu revocano l'occupazione della sede del Pd

BARI – La vertenza degli ex Lsu è rimandata di due mesi e circa 4mila lavoratori in tutta la Puglia possono tirare un sospiro di sollievo, per quanto momentaneo e breve.   Dopo un lungo confronto, infatti, le organizzazioni sindacali confederali e l’azienda Dussmann Service, hanno sottoscritto un accordo teso a salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori impegnati nei servizi di pulizia di tutte le scuole del territorio.

Si tratta di un risultato reso possibile dalla disponibilità di risorse aggiuntive, per i mesi di gennaio e febbraio, come previsto dalla legge di Stabilità. Quindi, nonostante la riduzione del budget di spesa del ministero della Pubblica istruzione, che avrebbe causato nell’immediato una riduzione dell’orario di lavoro in misura variabile dal 55 percento  medio, con punte fino al  90 percento a seconda dei diversi istituti scolastici, la Dussmann Service  si è resa disponibile ad individuare la modalità organizzativa per  poter garantire ai lavoratori la continuità all’orario con  la precedente azienda, sulla base dei maggiori fondi che sono stati resi accessibili.

La società tedesca, subentrata nell’appalto del Miur, si è aggiudicata una gara pubblica Consip giocata al massimo ribasso prevedendo, sin dall’inizio del nuovo anno, un dimezzamento dell’orario di lavoro che ha causato non poche tensioni tra gli stessi lavoratori. Centinaia di famiglie, a rischio di scivolamento al di sotto della soglia di povertà, hanno protestato in modo vibrante in Puglia ed in Campania, dando vita a manifestazioni, sit-in ed occupazioni. E’ accaduto anche a Lecce, dove gli ex Lsu si sono fatti sentire senza mezze misure, arrivando ad occupare la sede dell’Istituto commerciale “O. G. Costa” e del Provveditorato agli studi della città.

Fino all’atto estremo dell’invasione pacifica della sede locale del Partito democratico, avvenuta proprio questa mattina, da parte di una quindicina di lavoratori: gli ex Lsu sono rimasti nella sede di via Tasso dialogando con il deputato del Pd (che spesso si è direttamente occupato della loro vertenza) Teresa Bellanova  e con il segretario provinciale, Salvatore Piconese, smantellando il presidio solo nelle prime ore del pomeriggio. Quando è giunta la notizia di un accordo finalmente raggiunto, seppur con una certa fatica ed in netto ritardo sui tempi.

L’occupazione della sede di un partito ha rappresentato, per la Bellanova, un atto da non sottovalutare: la posizione del deputato rimane è rimasta ferma rispetto ad un gesto altamente indicativo della disperazione degli addetti alle pulizie e per questo comprensibile, ma comunque “grave perché ricorda i tempi più bui della storia di questo Paese”.

La vertenza è stata affrontata a livello parlamentare mediante un emendamento alla legge di Stabilità proposto dalla stessa Bellanova: “Quell’emendamento, ormai legge, parla chiaro- ha spiegato lei - : per gli ex Lsu i contratti sono prorogati sino al febbraio 2014 senza dimezzamento degli stipendi, e l’intera vertenza sarà oggetto di un tavolo presso la presidenza del Consiglio, da attivare immediatamente”.

“L’azienda appaltatrice dovrà obbligatoriamente rispettare la legge il che significa – ha ribadito - proroga senza riduzione degli organici, e utilizzo di queste settimane per giungere ad una soluzione condivisa e condivisibile della vertenza. Perché questo possa accadere è necessario un lavoro accurato che veda l’impegno di tutti e di tutte le istituzioni coinvolte”.

“Sono personalmente impegnata – ha concluso il deputato - perché l’insediamento del tavolo, con tutti i soggetti sociali interessati e coinvolti, avvenga nel più breve tempo possibile, e perché vengano raggiunte soluzioni soddisfacenti. Auspico che il senso di responsabilità in questa vicenda sia esercitato da tutti, non è il momento di facili atti propagandistici”.

La falla, dunque, è stata quanto meno tamponata. Ma la vertenza, che ha notevoli proporzioni su scala sia regionale che nazionale, non può dirsi certamente chiusa: nelle prossime settimane, si terranno confronti a livello nazionale tra ministero dell’Istruzione , governo e rappresentanze sindacali,  per trovare le ulteriori risorse necessarie finalizzate all’effettuazione di servizi aggiuntivi  a garanzia dei livelli occupazionali.

L’azienda Dussmann Service, dal canto suo si augura che vi sia la possibilità di allargare la sottoscrizione dell’accordo anche alle altre organizzazioni sindacali (non solo confederali, dunque) ma soprattutto che vi sia disponibilità, anche da parte della Regione Puglia, ad identificare ogni e qualsiasi soluzione che possa contribuire al mantenimento dei livelli occupazionali.

Come detto, però, non tutti i sindacati hanno firmato l’accordo. Particolarmente critica è la posizione di Usb che non considera l’accordo una soluzione, ma un tentativo dell’azienda di costringere i lavoratori a firmare “clausole capestro”. E sul punto promette battaglia. “Già ieri, al termine di una lunga giornata tenuta presso l’assessorato al Lavoro abbiamo rigettato la prima bozza perché fortemente lesiva dei diritti dei lavoratori”, spiega il segretario regionale Salvatore Caricato. 

Nel dettaglio, aggiunge il segretario per giustificare la netta presa di posizione, “la bozza prevedeva che dopo i periodi coperti dalla proroga contenuta nella legge di Stabilità, in mancanza di ulteriori interventi straordinari da parte del tavolo governativo,  l'azienda in forza dell'accordo avrebbe effettuato un orario ridotto del 55 percento, con punte massime del 90 percento”.

Dopo ore di trattative USB ha proposto una serie di "modifiche ed integrazioni" che miravano a migliorare l'ipotesi di accordo: “Ma, nonostante la nostra buona volontà a discutere senza preclusioni ma con una impostazione chiara – racconta Caricato – abbiamo smontato e disinnescato tutte le insidie contenute nella bozza di verbale e messo in evidenza l'inconsistenza del comma 748 della legge di stabilità”.

Neppure le continue mediazioni della Regione avrebbero modificato la posizione dell'azienda: “Solo alle 2:30 di notte l'assessore tentava l'ultima carta unificando i tavoli di trattativa e chiedendo di sottoscrivere unitariamente l'accordo, dichiarando l'impegno della Regione a garantire tutti i passaggi successivi all'eventuale accordo ed a farsi garante tra le parti”. A quel punto, il sindacato di base ha deciso di abbandonare il tavolo e si dice pronto sia ad accedere alle vie legali, sia a mettere in campo ogni possibile forma di lotta.  

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