Ntc e l’accordo sul piano di espansione oltre ogni dubbio: “Contribuisce allo sviluppo del territorio”
La sindaca di Porto Cesareo rivendica la scelta degli enti territoriali di condividere la strategia della Porsche e gli investimenti che ne derivano. Su espropri e ambiente: “Si vogliono garantire i proprietari e annullare gli impatti”
PORTO CESAREO – Un piano di espansione che fa discutere per le possibilità economiche che potrebbe aprire nell’ottica di una strategia di sviluppo del territorio, ma che, allo stesso tempo, ha generato mugugni tra i proprietari terrieri dei più di 270 ettari che serviranno all’ampliamento della pista di collaudo Ntc - Nardò Tecnical Center. Da giorni, e, in particolare, dopo l’accordo siglato tra enti locali (Regione e Comuni) e la Porsche, proprietaria della struttura che sorge sul territorio tra Nardò e Porto Cesareo, a nord di Torre Lapillo, il tema è al centro del dibattito politico e non solo.
La pista è stata inaugurata nel 1975, poi acquistata dalla Porsche, ed oltre ad aver dato lustro al territorio ha offerto opportunità di occupazione, soprattutto nei territori adiacenti alla zona di collocazione del circuito. Il gruppo Porsche ha previsto, come raccontato nelle cronache, un importante investimento per interventi di adeguamento o di una nuova realizzazione. Nel progetto ci sarebbe anche opere di pubblico interesse (un centro di elisoccorso, opere di rinaturalizzazione e forestazione, un centro polifunzionale a disposizione della Riserva regionale Palude del Conte e Duna costiera), ma serve, per portare a termine l’idea, l’acquisizione di 278 ettari di terreno per un valore stimato di circa 4,5 milioni di euro.
Ma i temi che tengono banco sono appunto quello degli espropri che anche figure della politica locale, come Paolo Pagliaro e Cristian Casili contestano e criticano, senza dimenticare la questione ambientale. Fatto sta che martedì 29 agosto è stato siglato l’accordo con cui Regione e comuni di Nardò e Porto Cesareo scommettono sulla strategia Porsche.
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Oggi, a distanza di qualche giorno, la sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino, motiva e rivendica la sua scelta e, allo stesso tempo, prova a mostrare fiducia anche sugli elementi ritenuti più critici nella vicenda. La prima cittadina, innanzitutto, ricorda come le strutture ricettive del posto abbiano potuto lavorare bene, anche nel periodo invernale grazie a coloro in questi anni, tra collaudatori, tecnici, professionisti e manager, hanno operato a vario titolo e con mansioni diverse, nella e per la NTC, che è “in continua evoluzione, si è ampliata ed evoluta tecnicamente”.
“Da alcuni anni – racconta - è stata rilevata dal gruppo internazionale Porsche Engineering. Questa ha investito molto sul nostro territorio nonostante le difficoltà che si sono palesate sin da subito come la mancanza di infrastrutture e difficoltà per poter raggiungere facilmente la NTC sia per gli ospiti nazionali che europei. Bisognava attirare l'investitore e le case automobilistiche di tutta Europa e non solo europee dandogli il meglio. Questo cerca di fare Porsche ed è per questo che con la Regione, con Nardò e Porto Cesareo ha trovato un'intesa”.
Per Tarantino, l’obiettivo dell’azienda è “garantire uno standard elevato ed esclusivo che attragga gli investitori e le case automobilistiche di tutto il mondo”, quello della Regione “migliorare eventualmente lo stato occupazionale delle decine di operatori locali all'interno della pista e ai comuni far in modo che non venisse meno, con tutte le conseguenze negative sul territorio, una struttura così importante che tanto ha dato e continua a dare al nostro paese”.
La sindaca non nega l’esistenza di un problema reale legato all’ampliamento della pista che è quello appunto degli espropri: “La Regione e la stessa NTC se ne stanno occupando – afferma – cercando di portare a casa un risultato utile che garantisca i proprietari e soprattutto le aziende agricole che più di altri verrebbero penalizzate”.
“Per il resto – prosegue toccando anche il tema ambientale - esiste, ben leggibile sull'Accordo di Programma siglato a Bari tra la Regione, il comune di Nardò e quello di Porto Cesareo e ASI che ben evidenzia le compensazioni con rimboschimento di aree, la realizzazione di infrastrutture che la NTC di Nardò dovrà attuare in entrambi i Comuni. Inoltre è ben specificato che non verranno realizzate strutture ricettive all'interno della pista”.
Pertanto, la prima cittadina ribadisce di aver creduto e condiviso con gli amministratori ogni passo che ci ha portato alla sottoscrizione dell'Accordo di Programma: “Ne sono soddisfatta – afferma -, sia per una ragioni di orgoglio per avere una struttura così importante e prestigiosa sul nostro territorio, ma soprattutto per il mantenimento dello standard economico del mio paese, limitando se non annullando ogni impatto ambientale che l'ampliamento della NTC possa comportare”.