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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

“Sono tornati i pescatori con la concorrenza sleale”. Nuovo appello di Pagliaro

Dopo sit-in di protesta e tavoli, il consigliere regionale torna sulla vicenda relativa al gruppo di operatori del mare provenienti dalla Sicilia. Esorta l'assessore Pentassuglia a mantenere gli impegni presi a seguito dell'interrogazione di un anno fa

LECCE –  Pesca selvaggia nel Salento: dopo polemiche e tavoli tecnici a partire da un anno addietro, sull’argomento torna il consigliere regionale Paolo Pagliaro e chiede all'assessore Pentassuglia di garantire gli impegni presi come risposta allinterrogazione dell'ottobre 2021. Il capogruppo de La Puglia Domani ha infatti puntato il dito contro il gruppo di pescatori siciliani che, a suo dire, avrebbe preso “di mira” lo specchio d’acqua salentino compreso tra il Capo di Leuca e Torre Ovo per la propria attività economica esattamente come nei mesi scorsi.

“Rispetto all’anno scorso non stanno dando nell’occhio ma da mesi lavorano di notte, soprattutto tra Leuca e Torre Ovo. I pescatori siciliani che ad ottobre 2021 fecero incursione e razzia di pesci nel mare del Salento, hanno piantato ormai stabilmente le loro reti a strascico nelle nostre acque, tra lo sgomento e la rabbia dei pescatori locali. Al caro gasolio e alle difficoltà di un mestiere duro, si è aggiunta la concorrenza sleale dei pescatori che arrivano da fuori regione e fanno incetta di pesci per piazzarli sui mercati a costi molto competitivi”, scrive l’esponente politico salentino. Quest’ultimo ha chiesto che vengano applicate regole più severe, paletti sulla località di esercizio, circa i periodi di tempo e il tipo di strumentazione per la pesca con fonti luminose, per poter tutelare le risorse biologiche del mare e al contempo il sostentamento dei salentini che vivono di pesca.

Pagliaro ha inoltre sottolineato in una nota di voler raccogliere l’allarme lanciato dai pescatori del Tacco e si è detto dunque pronto per un nuovo sit-in di protesta, esattamente come quello organizzato il 24 ottobre dello scorso anno. “Chiediamo di fermare la mattanza nei mari del Salento con la tecnica della cianciola, che per quanto consentita sta letteralmente saccheggiando i fondali del nostro mare. Si sono rivelate promesse da marinaio, quelle dei pescatori siciliani che avevano annunciato la ritirata dalle acque salentine. Invece, la mattanza continua nell’indifferenza delle istituzioni che abbiamo sollecitato ad intervenire, che si trincerano dietro la legalità di questo tipo di pesca intensiva. Ma chi si preoccupa del futuro del nostro mare e della gente che vive delle sue risorse, sempre più risicate? La pesca di prossimità, tramandare di padre in figlio, rischia di scomparire per causa dello sfruttamento selvaggio. All’assessore Pentassuglia, che in risposta alla mia interrogazione presentata ad ottobre scorso assunse impegni precisi in Consiglio regionale, a garanzia dei pescatori e del mare del Salento, chiedo di dar seguito concreto al suo impegno, perché è evidente che serve un’azione più decisa”, conclude Pagliaro.

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