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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Contro il killer dell’ulivo mobilitazione generale. Agrumi e viti non in pericolo

Vertice con il dirigente del comparto fitosanitario regionale, Antonio Guario: "Mai visto un fenomeno di questa portata". Il batterio originario del Sudamerica sta facendo strage di piante su almeno ottomila ettari di terreno

LECCE - Decine di milioni di euro, un battaglione di ispettori e presto anche esperti universitari dagli Stati Uniti. Per fermare la strage degli ulivi che sta compromettendo le piante di almeno ottomila ettari nel gallipolino serve una mobilitazione generale: sul piano dell’intervento immediato, della ricerca di misure nel breve e nel lungo periodo, su quella della prevenzione e degli accorgimenti necessari. Tutti, dal ministero fino al singolo agricoltore, sono chiamati a fare la propria parte in una sorta di disperata corsa contro il tempo.

Del batterio Xylella fastidiosa – il killer - si sa solo che è tipico del Sudamerica, che non era mai stato rilevato fino ad ora in Italia, e che - con la “collaborazione” del lepidottero Zeuzera pyrina e del fungo Phaeoacremonium - ha reso necessaria la misura più drastica, la quarantena fitosanitaria. Della drammatica situazione in corso si è discusso oggi presso la sede leccese della Regione Puglia, con Antonio Guario, responsabile del Comitato regionale e dirigente del comparto fitosanitario presso l’assessorato all’Agricoltura.

“Non solo io, che ho alle spalle quarant’anni di attività, ma nemmeno altri, credo si siano mai trovati di fronte a un fenomeno di tale natura ed estensione – ha detto Guario -. Non abbiamo alcuna idea dell’origine, è una delle cose che stiamo studiando”. In attesa delle risposte ai quesiti, si approntano azioni drastiche: gli alberi cadranno nella zona direttamente interessata dal focolaio, in quella tampone, di circa due chilometri si procederà con trattamenti e sradicamenti mentre in una terza fascia, molto più estesa si impiegheranno copiosi trattamenti nel terreno. Le risorse economiche necessarie sono ingenti e sia la Regione che il ministero guardano speranzose all’Europa.

“Uno degli aspetti importanti è quello della ricerca, che va attivata subito perché abbiamo bisogno di avere delle risposte precise. È un caso unico nel suo genere e quindi la ricerca ci deve dare una serie di risposte che devono essere studiate sul territorio r nei laboratori per poter dire quali siano le piante che possono essere interessate. Al momento, possiamo escludere la vite e gli agrumi. Abbiamo indicazioni che sulle olive e sull’olio non c’è alcun tipo di problema perché questi patogeni sono del legno, non del frutto o della parte oleosa”.

“Abbiamo il dovere di difendere con ogni mezzo i nostri olivi – ha dichiarato da Roma il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo - mettendo in campo azioni efficaci, mirate e tempestive, in modo da bloccare la diffusione di un batterio che ne provoca rapidamente il disseccamento, non solo perché dall'olivo si ricava uno degli alimenti base della dieta mediterranea, componente fondamentale del patrimonio e della cultura alimentare italiana, ma anche perché i nostri agricoltori, attraverso la cura e la coltivazione dell'olivo che vanno avanti da secoli, hanno contribuito negli anni a plasmare un paesaggio rurale unico, che oggi rappresenta il principale elemento di differenzazione delle nostre produzioni tradizionali e tipiche rispetto alle altre aree del Mediterraneo in cui l'olivo è coltivato”.

Il Comitato fitosanitario nazionale ha anche deciso che nell’area interessata debba essere vietata, con apposita delibera della Giunta regionale, la movimentazione delle piante e del materiale di propagazione sensibile al patogeno, in attesa dell'emanazione del provvedimento di lotta obbligatoria a carattere nazionale.

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