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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Lavoratori del tabacco senza futuro. Interrogazione sulle sorti dell’azienda Hds

Il deputato Bellanova interroga il ministro ricostruendo il percorso di 22 dipendenti ex Bat Italia, confluiti in Hds ed ora licenziati. "L'azienda ha beneficiato di risorse per una ricollocazione del personale mai avvenuta?"

LECCE - Il deputato del Pd, Teresa Bellanova, torna sull’annosa vicenda della dismissione dello stabilimento della manifattura Tabacchi di Lecce, dopo la dipartita di Bat Italia dal territorio. Nel giugno di quest’anno il deputato ricorda di aver ha depositato un atto presso il ministero dello Sviluppo economico che faceva riferimento alla situazione delicatissima vissuta dai lavoratori ricollocati nell’azienda Hds: 22 in tutto, recentemente licenziati e collocati in regime di mobilità.

E ricostruisce l’”odissea” della suddetta azienda che, nel corso del tempo, ha presentato ben tre piani industriali: “Il primo parlava di turismo e di servizi per conto delle altre società che devono riconvertire la ex Bat; il secondo parlava di flaconcini per il sapone da produrre e da destinare alle strutture alberghiere del territorio; il terzo, parla invece di pulizia e smaltimento pannelli fotovoltaici”. Il deputato ricorda che nel gennaio 2012, a seguito del secondo fallimento del piano industriale, Hds ha poi avviato un nuovo ramo d'azienda, l'Hds Green Energy, controllata totalmente da Hds spa.

Il mese successivo, nel corso di un confronto presso la Provincia di Lecce, l'azienda Hds comunicò di aver acquisito un nuovo ventaglio di partner, prosegue Teresa Bellanova: Beghelli spa, Gsf Capital e Espe. Ed accanto al cliente Espe venivano anche indicate “le collocazioni dei lotti, nonché la data di inizio dei lavori”. Dal canto suo, la società Espe, precisò però “di non avere mai avuto rapporti contrattuali, né commesse aperte con Hds Green Energy e pertanto di non aver mai revocato alcuna commessa”. Successivamente, prosegue il deputato, anche il gruppo Beghelli avrebbe asserito di non aver  mai firmato alcun contratto, mai avuto commesse con Hds green Energy.

 Bellanova pone quindi l’accento su quell’accordo ministeriale del 2 dicembre 2010, siglato presso il ministero dello Sviluppo Economico, secondo il quale “entro il 31 dicembre 2011 sarebbero avviate le ricollocazioni del personale presso i nuovi soggetti imprenditoriali individuati da Bat”, mentre il colosso delle sigarette si impegnava “a richiedere alle ditte interessate, ed in particolare alla società Hds, l’assunzione a tempo pieno”.

Teresa Bellanova ha più volte sottolineato che il fatto di aver consentito ad una multinazionale che produceva corposi utili di chiudere il sito, delocalizzando la produzione,  “ha rappresentato un precedente negativo poiché ha veicolato il messaggio che in tempi di crisi, dinanzi ad imprenditori della piccola e media impresa che si sforzano di superare momenti difficili, si è consentita una fuga creando una enorme penalizzazione economico-occupazionale”. Il deputato chiede al ministro competente di acclarare quanto emerso sugli organi di stampa: ovvero se Hds o le altre aziende abbiano beneficiato di risorse, da parte di Bat Italia, per ricollocare le circa 400 unità in forza presso il sito leccese, prima della decisione della multinazionale di chiudere i battenti.

“Chiedo al ministro interrogato di acclarare se l’azienda Hds abbia beneficiato di risorse per la ricollocazione del personale, peraltro mai avvenuta, e se non ritenga doveroso farsi parte attiva affinché le stesse siano rendicontate, o restituite dall’azienda, per essere impiegate in un'altra realtà imprenditoriale che possa effettivamente rappresentare una opportunità occupazionale per quelle 22 famiglie salentine che, da ben due anni, si trovano a vivere un momento difficilissimo della loro esistenza”, conclude il deputato.

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