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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bye bye Iacobucci, la conversione dell’ex manifattura ora è pienamente fallita

Dopo Hsd ed Ip Korus, anche Iacobucci è pronta a salutare il territorio. La notizia arriva al margine del tavolo presso il Mise. Dura la reazione dei sindacati e del sottosegretario Bellanova: "Occorre richiamare Bat alle proprie responsabilità"

LECCE – Continua a naufragare, miseramente, il percorso di riconversione della ex manifattura tabacchi di Lecce che, fino al 2010, ospitava la produzione di sigarette targata British american tobacco. Dopo il fallimento industriale dei due progetti portati avanti da Hds e Ip Korus (due delle aziende coinvolte negli accordi presi tra istituzioni, sindacati ed Bat), questa volta tocca a Iacobucci chiudere la propria breve, e precaria, esistenza a Lecce. Proprio oggi, nel corso del tavolo ministeriale convocato per affrontare, ancora una volta, la vertenza “ si è celebrato il rito finale di una morte annunciata”.

“La riconversione industriale ex Bat  per la quale, poco più di un anno fa, il Mise certificava il pieno successo, ora viene certificata dallo stesso Mise come pienamente fallita”, dichiarano Antonio Nicolì, segretario generale della Cisl di Lecce e Maurizio Longo, segretario generale della Federazione dei metalmeccanici Fim Cisl di Lecce,  in seguito all’incontro che si è svolto a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico.

“Ora occorre – concludono i due esponenti sindacali -  riavvolgere il nastro della vertenza, ripartire da un tavolo che chiami a responsabilità Bat ed elevi il ruolo del governo nella reindustrializzazione del territorio leccese e nella ricollocazione di tutti i lavoratori”.

La comunicazione data oggi da Iacobucci ha suscitato l’indignazione anche del sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, che definisce la situazione “molto grave”. “Questo non è accettabile – commenta Bellanova -. Ho chiesto, e abbiamo convenuto con il Mise, la convocazione di un tavolo con tutti coloro che all’epoca hanno firmato l’accordo di riconversione: Bat, organizzazioni sindacali ed enti territoriali e le aziende che si candidarono al progetto di riconversione”. 

“E’ necessario tornare all’origine delle cose per capire se quelle tante risorse che Bat ha messo in campo non siano state una molla del fallimento del medesimo piano, perché, invece di essere utilizzate per riqualificare i lavoratori e offrire loro un futuro, hanno finito per alimentare l’ingordigia di quei soggetti imprenditoriali, i quali si sono dimostrati, evidentemente, inaffidabili – prosegue lei - . Come ho avuto modo di rilevare in più di una occasione, è necessario far chiarezza sulle  motivazioni che hanno dato vita ad un piano di riconversione con soggetti che già segnalavano una forte debolezza industriale”.

Bellanova, in virtù delle cariche affidatele, rinnova la propria disponibilità a risolvere quella che è stata una brutta pagina per l’economia e il lavoro del territorio salentino.  

Sul caso anche l'assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci. “Resto sconcertato dalle dichiarazioni rese oggi al ministero dello Sviluppo economico dall’azienda  Iacobucci in merito alla vertenza dei lavoratori ex Bat - British American Tobacco. Iacobucci non può assolutamente  far finta di nulla - dice , dimenticare d'emblée tutte le promesse fatte relative a investimenti cospicui sul territorio leccese e sparire come se nulla fosse accaduto mettendo in ginocchio centinaia di famiglie".

"Alla luce dell’acclarato fallimento del piano di riconversione industriale chiediamo, ancora una volta, al ministero, di convocare una riunione coinvolgendo in primo luogo Bat e tutti i firmatari dell’accordo di riconversione industriale siglato nel 2010, oltre alle parti sociali del territorio che conoscono lo stato dell’arte del Piano stesso, nonché le altre aziende interessate (IP Korus, HDS, Meal Service e Iacobucci)".

"Non c’è più tempo da perdere", aggiunge. "E’ ora di finire di tergiversare e di affrontare la situazione di petto. Per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie che continuano a vivere una situazione di estremo disagio e incertezza sul loro futuro. L’unica nota positiva è rappresentata dalla conferma di investimenti sul nostro territorio da parte della Alluxmetall, magra consolazione, tuttavia, rispetto al Piano di riconversione  complessivo prospettato (e sottoscritto) dalla British American Tobacco”. 

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