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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Cassa integrazione in calo a gennaio. Uil: “Nessun ottimismo, le aziende chiudono”

Il rapporto del sindacato Uil riporta un dato in linea con il panorama nazionale, ma aumenta il ricorso alla cassa ordinaria ed in deroga. Giannetto: "Occorrerebbe passare da una politica difensiva ad una preventiva, che agisca, quindi, sulle cause della crisi"

LECCE- Cassa integrazione in calo del 24 per cento a gennaio 2014 sul precedente mese, in linea con l’andamento nazionale (-5,3 per cento) e regionale (-32,6 per cento). Lo rileva il primo rapporto 2014 elaborato dalla Uil – Osservatorio politiche del lavoro, su dati Inps. Complessivamente, nel primo mese dell’anno, sono state autorizzate 467 mila ore contro le 619 mila di dicembre. La diminuzione più consistente si registra per la cassa integrazione straordinaria, che passa da 387mila ore autorizzate a dicembre a 25 mila ore nel mese di gennaio (-92 per cento). In netto aumento, invece, sia la cassa integrazione ordinaria (+92,6 per cento  su dicembre, da 214 mila a 413 mila ore autorizzate), sia gli ammortizzatori in deroga (+42,7 per cento, da 17 mila a 25 mila).

“La diminuzione, congiunturale e tendenziale, delle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende salentine nel primo mese dell’anno, non ha nulla di positivo - commenta il segretario generale Uil Lecce, Salvatore Giannetto - . Tra l’altro le ore autorizzate di cassa in deroga assumerebbero proporzioni esponenziali se non si fossero verificate le incertezze intorno allo strumento. I ritardi con cui sono stati rifinanziati gli ammortizzatori in deroga, hanno avuto il loro sbocco naturale nell’apertura delle procedure di licenziamento che hanno determinato l’enorme aumento delle domande di disoccupazione”.

Il tutto si collega anche alla disponibilità di risorse che vengono erogate: “Il finanziamento di 600 milioni di euro per la cassa in deroga del 2014, è troppo basso per coprire l’intero anno, ciò sia per la forte crisi in cui continua a versare la piccola e piccolissima impresa, sia perché grazie al recente chiarimento del ministero del Lavoro, si è reso possibile coprire, almeno parzialmente, con tali somme anche situazioni pendenti del 2013”.

“Per quanto sia indispensabile difendere l’occupazione attraverso lo strumento della cassa integrazione – sostiene il segretario - occorrerebbe passare da una politica che è diventata quasi esclusivamente difensiva, ad una politica preventiva, che agisca, quindi, sulle cause della crisi economico-produttivo-occupazionale e le rimuova. A tal fine occorrono chiare e serie politiche industriali, abbassamento della pressione fiscale a cui conseguirà anche il rilancio dei consumi e con esso dell’occupazione”.

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