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Economia

Stop agli stage “truffa”. La Cgil raccoglie le peggiori esperienze dei giovani

Dal "diario di bordo", tenuto dal sindacato, testimonianze di sfruttamento senza retribuzione, tirocini di scarsa qualità e di lavoro subordinato camuffato. Appuntamento oggi ad Ecotekne e in via Trinchese, in vista dell'assemblea

LECCE - Dopo il lancio in molte città italiane, tra cui Lecce, della Campagna nazionale sui tirocini, continuano le azioni di Cgil sul territorio. Con l’obiettivo di contrastare l’abuso dei rapporti di lavoro “atipici” che, troppo spesso, mascherano prestazioni di tipo subordinato. Malamente retribuite, o del tutto gratuite. Nei casi peggiori, come testimoniato dalle dichiarazioni raccolte da Cgil, gli stessi “stage” si traducono in una “perdita di tempo” che, lungi dalla valenza formativa e propedeutica all’inserimento in azienda, impiegano il malcapitato di turno nella sola mansione di produrre fotocopie.

Una realtà ben nota all’esercito di precari che si estende a macchia d’olio, investendo anche una fascia di lavoratori non più giovane. Cgil torna sul campo, quindi, con due appuntamenti: il primo in mattinata presso il complesso universitario Ecotekne; il secondo, alle 18.00, nel cuore commerciale della città, nei pressi di via Trinchese.

La Campagna di sensibilizzazione sta già fornendo importanti risposte: i diretti interessati hanno contattato la segreteria provinciale del sindacato per raccontare le situazioni di disagio, vissute. Così come numerose sono le adesioni e le testimonianze scritte sul “diario di bordo” che la Cgil Lecce sta raccogliendo, in vista di un’assemblea che sarà organizzata nelle prossime settimane.02 stage università salento tirocinanti 290513-2

Intanto, entro il 31 luglio tutte le Regioni dovranno regolamentare stage e tirocini, seguendo le “linee guida” dell’accordo Stato-Regioni approvate il 24 gennaio. In Puglia è in via di discussione un disegno di legge che è al vaglio della segreteria regionale Cgil, al fine di  apportare le necessarie modifiche per garantire maggiori tutele.

Se i tirocini, come spiega la segretaria confederale Antonella Cazzato, “sono diventati il percorso obbligato per accedere al lavoro, purtroppo in condizioni di abuso, senza né garanzie né diritti”, è arrivato il momento di correre ai ripari. “Organizzeremo nelle prossime settimane un’assemblea con gli interessati - annuncia la sindacalista -. Intendiamo informarli dei loro diritti e degli strumenti che hanno a disposizione per contrastare gli abusi subiti”.

I tirocini attivati in provincia di Lecce, dal novembre 2012 ad aprile 2013, tra curriculari e formativi, sono già 347: il dato emerge dalle comunicazioni obbligatorie inviate ai sindacati dagli enti promotori, ai sensi del decreto del 25 marzo del 1998.  L’indagine Cgil evidenzia come siano ricorrenti i casi di tirocini formativi e di orientamento completamente gratuiti, con orari e mansioni uguali a quelli di un lavoro subordinato. E il problema non risparmierebbe alcun settore.

“Gli stagisti, anche nei casi di tirocini curriculari, ammettono di ritrovarsi a svolgere mansioni ripetitive, di scarsa qualità e che hanno ben poco di formativo – aggiungono i sindacalisti -. Una truffa ai danni dei giovani, spesso con un alto livello d’istruzione, ma anche ai danni della collettività e dei soggetti che operano nella legalità”.

In sintesi, le richieste sulla regolamentazione sono quelle di bandire gli stage gratuiti, rivendicando la dignità dell’ equo compenso; evitare la riproposizione del tirocinio come unica forma di lavoro; garantire un progetto formativo concreto; impedire che lo stagista sostituisca personale dipendente o che sia impiegato attività ripetitive ed esecutive; incentivare controlli e sanzioni per chi fa il furbo.

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