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Economia

Cassa in deroga, “priorità di vitale importanza”. Bellanova sollecita Vendola

Il deputato del Pd scrive al governatore di Puglia evidenziando la necessità di prorogare gli ammortizzatori per almeno altri 6 mesi. “Troppe famiglie sulla soglia della povertà, mortificate dai no ai figli”

LECCE- Cassa integrazione in deroga prorogata per un altro mese ed è panico tra i lavoratori pugliesi che ne usufruiscono. Sull’urgenza di prolungare la boccata d’ossigeno concessa, al territorio, dagli ammortizzatori sociali, è intervenuta nuovamente la deputata del Pd, Teresa Bellanova. Carta e penna alla mano, questa volta il destinatario della lettera è il governatore regionale Nichi Vendola.

“Come certamente saprà, l'accordo recentemente raggiunto tra l'amministrazione regionale che lei presiede e le parti sociali ha prorogato soltanto fino a fine gennaio 2013 l'erogazione della cassa integrazione in deroga per decine di migliaia di lavoratori pugliesi. – si legge nella lettera -

Conoscendo bene la sua sensibilità rispetto a queste tematiche sono certa che neanche lei, come me, possa considerare sostenibile la proroga di un solo mese del sostegno a queste famiglie, alle quali in sostanza si comunica che fra meno di un mese non avranno più ossigeno per respirare, proprio nel momento di massima esposizione rispetto ad uno stato di crisi perdurante, riveniente tanto dalla mancata ripresa dell'economia, quanto dal fallimento di alcune politiche economiche intraprese negli ultimi anni”.

“In Parlamento, poche settimane addietro, abbiamo vinto una dura battaglia per portare da 800 a 1700 milioni di euro le risorse a copertura della cig in deroga, riconoscendo la necessità di un sostegno al reddito ad una platea che, purtroppo, anche sul nostro territorio tende ad ampliarsi di giorno in giorno. A mio parere risulta essere fondamentale la capacità di compiere uno sforzo ulteriore e comune delle Istituzioni preposte, teso a tutelare la vita lavorativa ed economica di queste persone in evidente difficoltà per un periodo di almeno sei mesi”.

“Parliamo dei lavoratori di buona parte di quel Tac salentino che fino a poco tempo fa rappresentava una delle nostre eccellenze e punti di forza dell’economia territoriale. Ma parliamo anche dei lavoratori di settori come l'edilizia, il commercio, la sanità privata ed il metalmeccanico. Si tratta di quell'asse portante dell'economia del territorio salentino che la crisi ha fortemente provato e notevolmente indebolito, lasciando le famiglie dei lavoratori tra le fauci della povertà. – prosegue il deputato - Non parliamo di persone che hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità ma di famiglie, di cui conosco bene i volti e le storie di vita, che nella maggior parte dei casi vivono già in condizioni di estrema sofferenza, sull'orlo della soglia di povertà. Sono padri e madri di famiglia che con enorme dignità ad oggi stanno già compiendo sacrifici inenarrabili per soddisfare le esigenze di prima necessità”.

“Sono padri e madri che spesso, tra la mortificazione e l’impotenza, sono costrette a dire tanti no ai propri figli. Famiglie già in bilico sulla soglia minima di civiltà dell'esistenza. Lavoratori con i quali molte volte ho interloquito e che non chiedono di rimanere attaccati a questo sussidio mensile, ma che se potessero tornerebbero ad essere operativi da subito, perché il lavoro per loro, come per tutti gli esseri umani, è fonte di dignità e progettualità. Persone, insomma, alle quali abbiamo il dovere di fornire una risposta in termini fattivi.- conclude il deputato - Auspico, dunque, un suo intervento diretto, teso a spianare la strada verso un  prolungamento di almeno sei mesi del sostentamento che, per queste famiglie finite nel vortice di una crisi nata male e purtroppo gestita ancor peggio, risulta oggi essere di vitale importanza”.

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