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Economia

Cassa integrazione Puglia, Bellanova: “Insoddisfacente risposta Fornero”

La parlamentare del Pd delusa dall’atteggiamento del ministro, che in merito ad un’interrogazione sul limite di risorse per la cassa integrazione ha dichiarato di “conoscere il problema”. E promette battaglia sulla questione

LECCE - “Come annunciato, oggi il ministro del lavoro e delle politiche sociali ha risposto alla mia interrogazione circa la disponibilità delle risorse per la cassa integrazione in deroga da destinare alla Puglia”. Con queste parole, Teresa Bellanova, deputata salentina del Pd, introduce una nota che commenta la risposta del ministro Elsa Fornero ad una sua interrogazione sul tema delle risorse della cassa integrazione in Puglia.

Il ministro, in buona sostanza, sottolinea come la questione sia nota al governo. Dal canto suo, la parlamentare Pd ha sottolineato di ritenersi “fortemente insoddisfatta della risposta” e che “in questa situazione non possono essere i lavoratori a pagare pesantemente la mancanza di ripresa economica di questo Paese”.

“Ho rimarcato – spiega - che gli ammortizzatori sociali attualmente vengono pagati con nettissimo ritardo e che in tale contesto si rischia doppiamente, poiché si manda in completo default la vita lavorativa e non solo, di migliaia di lavoratori ed inoltre, la mancanza di un reddito unita alla disperazione potrebbero contribuire ad alimentare lo spettro del lavoro nero. Sappiamo anche, purtroppo che l’Inps non è più in grado di anticipare alcunché. In questa situazione ho reso noto che tantissime aziende stanno già procedendo all’attivazione di procedure di licenziamento collettivo previo collocamento in mobilità”.

Bellanova chiarisce che al ministro ha, inoltre, segnalato come la crisi non consti solo di ammortizzatori sociali, ma come sia necessaria l’attivazione di tutti i canali e gli organi territoriali competenti per mettere in piedi confronti dai quali escano misure concrete utili al rilancio dell’economia.

“La mia richiesta – continua - è stata quella di intervenire con urgenza, anche ipotizzando forme di finanziamento alternative e soprattutto procedendo ad una seria ri-professionalizzazione e formazione di quei lavoratori già collocati in regime di cassa affinchè siano effettivamente reintegrati nel circuito lavorativo. È importante non dimenticare che queste persone vogliono tornare a lavorare e soprattutto non vogliono essere percepite come un ‘peso’ per le casse dello Stato”.

Vista la situazione di estrema difficoltà, Bellanova annuncia l’intenzione di ripresentare una ulteriore interrogazione in merito, alla quale pretendere entro dieci giorni una risposta, “perché il dramma è già vivo nelle case di migliaia di famiglie, più di 7000 nel Salento, oltre 50 mila in tutta la Regione”.

 

 

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