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Economia

Arnesano confermato segretario generale Cgil. Direttivo a maggioranza femminile

Riconfermato il segretario Salvatore Arnesano. Eletto il direttivo provinciale, per la prima volta con prevalenza di donne. Stilato un documento molto critico delle politiche di austerità che mira a creare occupazione, valorizzando i punti di forza del territorio

LECCE - Si è concluso il voto del XVII congresso provinciale della Cgil Lecce, nella sala conferenze dell’hotel Hilton Garden Inn di Lecce. I delegati hanno eletto il direttivo provinciale, l’organo deliberante della Cgil, che per la prima volta è composto a maggioranza da donne (28 uomini e 29 donne).

Il direttivo eletto ha poi votato e riconfermato come segretario generale Salvatore Arnesano, 46 anni, già segretario generale della Camera del lavoro territoriale da dicembre 2008. Arnesano proviene dal mondo della Flai Cgil, la categoria che tutela i lavoratori dell’agroindustria. Prima dell’incarico a Lecce, è stato responsabile del dipartimento agricoltura della Flai nazionale.

Il segretario ha ringraziato per il voto di conferma, ricordando che “il sindacato deve rispondere con responsabilità e impegno alla fiducia che i lavoratori le esprimono anche con l’aumento di oltre mille iscritti rispetto allo scorso anno. In ragione di questa rappresentatività, sentiamo l’impegno e il preciso dovere di contribuire a rafforzare il profilo riformista e il governo della nostra organizzazione. Oggi, a noi, al sindacato confederale e alle proprie categorie viene chiesto di avere la capacità di dare risposte tempestive ed efficaci ai problemi e ai bisogni che emergono dentro questa fase. Prioritaria è la lotta per i diritti e per il lavoro per i giovani”.

Il XVII congresso ha anche votato un documento politico che contrappone alle politiche nazionali ed europee che hanno avuto “un effetto depressivo” sull’economia e sui consumi, “impoverendo il Paese”, un Piano del lavoro che rievoca quello di Di Vittorio del 1949, finalizzato ad una proposta costruttiva per la rinascita dell'economia nazionale.

Cgil chiede un radicale cambiamento della politica economica europea e sostiene con convinzione il rilancio della centralità  del ruolo pubblico nelle politiche di sviluppo, anche per l'emersione del lavoro irregolare e per riabilitare la fiducia dei cittadini verso lo Stato.

“Il sistema di protezione sociale nato nel dopoguerra e che era fondato su un compromesso sociale e su una idea organica di società, viene messo fortemente in discussione dai mutamenti del mercato del lavoro e del sistema di welfare – si legge nel testo - . Come assumiamo con il documento congressuale ‘il lavoro decide il futuro’, va rilanciato l'intervento pubblico, per riaffermare il modello di sviluppo insito nella nostra costituzione. La spesa pubblica assume così valenza strategica per stimolare la crescita tanto quanto una più equa redistribuzione dei redditi. Rinnovare il ruolo del pubblico darebbe vita a straordinarie opportunità di lavoro, per i giovani, le donne maggiormente colpiti dalla crisi”.

La Cgil di Lecce non si limita ad enunciare i numeri della crisi: “Anche nel nostro territorio abbiamo presentato le linee guida del piano del lavoro per il Salento che fa leva su quattro direttrici di  intervento: agroindustria, turismo, welfare e manifatturiero di qualità”. Secondo il sindacato innovazione, ricerca, aggregazione di impresa e rete, sono le condizioni irrinunciabili per creare condizioni di sana competitività e Cgil ritiene necessaria una sinergia fra istituzioni, parti sociali e datoriali orientata concretamente alla creazione di posti di lavoro.

“Al piano straordinario per l'occupazione deve affiancarsi la nostra azione per impegnare la rappresentanza politica a rimettere al centro delle azioni di governo interventi riformatori che  siano intesi, come assume la segretaria Camusso, in senso originale: cambiare per ridurre le disuguaglianze, per dare risposte eque per non ridurre lo spazio pubblico e di cittadinanza – si legge ancora nel documento - . Per rendere più forte e più rappresentativa la nostra organizzazione, l'intero gruppo dirigente della Cgil di Lecce deve sentirsi impegnato in inumo sforzo ulteriore di rafforzamento del radicamento territoriale e di investimento condiviso sulle risorse che hanno contribuito a rendere grande la nostra organizzazione, in settant'anni della sua storia”.

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