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Economia

Gazzetta del Mezzogiorno: in 75 rischiano il posto di lavoro, preoccupazione e appello alla politica da Cgil

La segretaria generale e quella della categoria dei lavoratori della Comunicazione si chiedono il motivo della dichiarazione di esuberi, a fronte di un cospicuo finanziamento richiesto al Dipartimento di Editoria

LECCE – Nonostante un cospicuo finanziamento che sarebbe stato richiesto al Dipartimento dell'Editoria, in 75, tra giornalisti e poligrafici incorrono nel concreto rischio della perdita del posto di lavoro. Per 47 redattori e 28 tecnici de La Gazzetta del Mezzogiorno è stata infatti avviata la procedura di licenziamento collettivo: preoccupazione per la grave situazione da parte di Cgil Lecce e della Slc, la categoria che difende lavoratrici e lavoratori della comunicazione. Dal sindacato hanno infatti espresso apprensione per il destino di 75 famiglie, a seguito della decisione della società Edime sui dipendenti di Puglia e Basilicata.

“Stupiscono le modalità che hanno condotto alla scelta unilaterale della Edime, senza un passaggio preventivo con le organizzazioni sindacali. Il 27 ottobre scorso, quattro giorni prima del 136esimo compleanno della testata, è giunta un’asettica comunicazione su chiusure e licenziamenti, nonostante nel precedente incontro con le parti sindacali gli stessi editori avesse garantito una gestione della riduzione del personale non traumatica e comunque concordata coi lavoratori. Invece ci si è ritrovati di fronte ad un taglio lineare senza precedenti, confermato nell’incontro di ieri con il Cdr, Assostampa Puglia e Basilicata e Federazione nazionale della stampa”.

Le segretarie generali Valentina Fragassi (Cgil) e Monia Rosato (Slc) hanno intanto lanciato un appello agli editori, affinché rivedano la decisione di chiudere le redazioni decentrate. Luoghi che, a detta delle due referenti dell’organizzazioni sindacali, “sono state vere e proprie scuole di giornalismo e nelle quali sono cresciute professionalità di primo livello, che vi lavorano da decenni e che di colpo rischiano di disperdersi. Esattamente come il ricco patrimonio culturale e identitario costituito dalle edizioni locali della Gazzetta”.

“Il 30 novembre, intanto, le parti sindacali formuleranno una controproposta. Le soluzioni per mantenere i posti di lavoro (dagli ammortizzatori sociali per accompagnare i lavoratori vicini alla pensione allo smart-working) esistono, specie a fronte di un ingente finanziamento che sarebbe stato richiesto al Dipartimento per l’Editoria, che mal si concilia con la contemporanea dichiarazione di esuberi per circa il 70 percento del personale. In assenza di un accordo, intervenga la politica regionale e locale, affinché la Gazzetta resti quel bene immateriale collettivo che unisce una larga parte del Sud”, concludono le segretarie.

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