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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Polemica sull’asilo nido. Cgil: “Intollerabili le minacce alle lavoratrici”

Dopo la smentita sui pagamenti del consorzio Cesfet, il sindacato replica:"Le operatrici continuano a lavorare con competenza riconosciuta da tutti i genitori. Le difenderemo in tutte le sedi, in caso di contestazioni"

 

LECCE – Infuria la polemica intorno all’asilo nido comunale “Nicholas Green” di Lecce legata alla lamentela delle educatrici che non riceverebbero lo stipendio con puntualità. Dopo la smentita del consorzio Cesfet, arriva la replica di Cgil: “se il consiglio d’amministrazione del consorzio Cesfet può soltanto presumere chi fornisce notizie destituite da ogni fondamento, la nostra organizzazione sindacale è certa della fonte delle  notizie sugli stipendi comunicate alle operatrici dell’asilo: la fonte è lo stesso consorzio Cesfet, nelle figure dei loro responsabili”.

“Questi ultimi – prosegue il sindacato - hanno infatti comunicato alle lavoratrici l’impossibilità di pagare le retribuzioni per tempo: è stato loro riferito, infatti, che la mensilità scaduta, e poi corrisposta in concomitanza con la pubblicazione della notizia sui giornali, non sarebbe state corrisposta prima della fine dell’anno”.

Cgil si chiede, allora, “se queste informazioni, veicolate dallo stesso consorzio (e non si comprende per quali motivazioni), non siano sufficienti a destare preoccupazione tra le lavoratrici”, ricordando che “la preoccupazione delle educatrici è ulteriormente aggravata dal fatto che, come noto, il servizio affidato al consorzio è già scaduto e che lo stesso continua a operare in ragione di proroga fino a nuovo bando di gara”.

“Sulle professionalità delle lavoratrici appare strano che il consorzio non riconosca le competenze che invece vengono riconosciute unanimemente dai genitori dei bambini che usufruiscono del servizio. – prosegue la nota sindacale - Ancora più intollerabile è la, neanche tanto velata, minaccia fatta alle lavoratrici da parte del Consorzio circa l’attuazione di eventuali procedimenti disciplinari a loro carico. Come se i genitori fossero persone non in grado di valutare autonomamente le situazioni e avessero necessità di qualcuno che dettasse loro un documento”.

Fp Cgil intende rassicurare le lavoratrici, promettendo di “tutelarle in tutte le sedi per eventuali contestazioni che dovessero insorgere a loro carico da questa vicenda”.

“Ben consapevoli della grave situazione di crisi che attanaglia il paese e i lavoratori, auspichiamo che il consorzio si preoccupi di adempiere ai propri obblighi puntualmente proprio per evitare che un suo atteggiamento diverso aggravi la già drammatica situazione in cui versano tantissime famiglie italiane e della nostra provincia. – incalza il sindacato - Il consorzio fa inoltre riferimento a una notizia da sempre smentita dalle lavoratrici, in merito al rifiuto di organizzare la festa del fanciullo: mai nessun rifiuto è stato opposto dalle lavoratrici, semmai è stato da esse sottolineato, con estremo rammarico, il clima poco sereno in cui dover lavorare”.

Cgil intende rammentare al consorzio che “ha sì riconosciuto una tipologia contrattuale a tempo indeterminato, ma che, per ottenere questo risultato, è stato determinante soprattutto il ruolo delle organizzazioni sindacali”. Nell’auspicio che siano stati meglio chiariti i termini della vicenda, il sindacato chiede infine che la questione sia riportata nelle naturali sedi di discussione.

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