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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dal primo di dicembre

Da Comdata a Inps Servizi, ma Uil denuncia: “Senza clausola sociale”

Il bando pubblico fa riferimento al giugno 2021: sono circa 250 i lavoratori interessati, ma alcuni avevano allora chiesto una riduzione temporanea delle ore

LECCE - Sono circa 250 i lavoratori della sede leccese di Comdata, realtà che opera nel settore dei call center, impegnati sulla commessa per la gestione del contact center di Inps. Dal primo dicembre, come altri loro colleghi delle altre sedi dell’azienda, transiteranno in Inps Servizi, società in house dell’istituto previdenziale.

Secondo il sindacato Uil non sarà un passaggio indolore a causa del mancato rispetto della clausola sociale. Mauro Fioretti, coordinatore territoriale per Lecce e Massimo Passabì, segretario regionale e coordinatore Uilcom per Lecce e Brindisi, hanno riassunto in una nota la cronistoria della vicenda: “Nel novembre del 2019, il raggruppamento temporaneo di imprese Comdata-Network Contact acquisisce la gara per la gestione dei servizi di contact center multicanale di Inps, servizio telefonico a cui gli utenti si rivolgono per avere informazioni sulle prestazioni erogate dall’istituto di previdenza sociale o sulle pratiche in corso. Un servizio di pubblica utilità che Inps ha deciso di internalizzare a seguito di una previsione legislativa, che - nonostante gli interventi delle parti sociali e della politica locale - non è riuscita ad orientare correttamente verso un passaggio dei lavoratori attraverso lo strumento cosiddetto della clausola sociale”.

Si tratta della previsione di legge per cui, in caso di cambio di appalto o di trasferimento di commessa, i lavoratori coinvolti vengono assorbiti alle stesse condizioni e con le stesse retribuzioni. Le cose, invece, non sarebbero andate nella direzione attesa: “Inps Servizi, azienda di diritto pubblico, detenuta al 100 percento da Inps, ha acquisito i lavoratori attraverso un bando pubblico, con un contratto cristallizzato a giugno 2021. Cosa ha comportato questo? Tutti i lavoratori che, per svariati motivi, abbiano a quella data richiesto una riduzione oraria temporanea, passeranno a Inps Servizi con quel profilo orario. Quindi il nuovo contratto sarà un part time con profilo orario più basso e non avranno la garanzia prevista dall’articolo 18 della Legge 300 del 1970, essendo nuovi assunti dopo il cosiddetto Jobs Act. Non avranno, quindi, gli scatti di anzianità maturati presso la vecchia azienda, avranno di fatto una perdita economica e normativa che l’applicazione della clausola sociale avrebbe evitato”.

In ragione di questa evoluzione gestita in maniera “frettolosa e disorganizzata”, Uil annuncia un’attività di rivendicazione dei diritti e del trattamento economico spettante ai lavoratori.

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