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Rischi per la liquidità

Costruttori in ansia per lo stop all'acquisto dei crediti fiscali: “Conseguenze devastanti”

Ance è preoccupata: con un emendamento il governo potrebbe fermare l'intervento delle Regioni a sostegno del settore. Si temono ricadute molto pesanti su famiglie e imprese. L'auspicio di una soluzione strutturale a una questione aperta da tempo

LECCE – A ridosso del Consiglio dei ministri, convocato per le 16.30 di oggi, si moltiplicano i timori del comparto delle costruzioni per il ventilato blocco dell’acquisto, da parte delle Regioni, dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. Sarebbero trapelate, infatti, anticipazioni sul decreto legge per l’attuazione del Pnrr secondo le quali l’esecutivo avrebbe predisposto un emendamento che, di fatto, sbarrerebbe la strada all’ipotesi di intervento degli enti regionali a sostegno del settore.

“Se il governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per le famiglie”, ha commentato Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance).

“Spero che si tratti di un errore – ha proseguito la presidente dell’associazione di categoria -. Non posso credere che il governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. È da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”.

Le preoccupazioni di Brancaccio sono ampiamente condivise anche da Valentino Nicolì, presidente di Ance Lecce: “Non dimentichiamo che l’edilizia, soprattutto nel nostro territorio, è uno dei settori maggiormente trainanti l’economia salentina. Bloccarlo significherebbe non solo chiudere le imprese, ma anche mettere in crisi intere famiglie che lavorano in questo settore”.

Nicol’ paventa anche un altro rischio: “Vietare l’acquisto dei crediti fiscali da parte degli enti pubblici, vorrà dire porre fine anche alla riqualificazione del patrimonio edilizio, considerando che i bonus fiscali sono stati decisivi per l’efficientamento energetico di molti edifici”.

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