rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Crisi del Tac: "Basta con l'importazione senza regole"

Protestano i lavoratori del settore del tessile, dell'abbigliamento e del calzaturiero del Salento, colpiti da una crisi senza fine. "Non si può accettare l'annullamento di settori così importanti"

Hanno protestato davanti alla Prefettura e continueranno a tempo indeterminato su questa linea. Sono i lavoratori del Tac, sottoposti ad una crisi di ampio respiro e che chiedono certezze sul loro lavoro. Insieme a loro sono scesi in campo i sindacalisti della Cisal, ma anche gli attivisti del movimento "Salento libero". "Le proposte d'intervento, emerse dai vari studi per fronteggiare la crisi del Tac (tessile, abbigliamento e calzaturiero) sono apparse poco valide e non veritiere. Gli esperti del settore non hanno il coraggio di affermare che il tessile, l'abbigliamento e il calzaturiero sono praticamente morti", dice Bruno Ricchiuto, coordinatore provinciale del Movimento.

"I lavoratori, i disoccupati e i cassaintegrati del Salento non possono più accettare l'annullamento di settori così importanti dell'intera economia - prosegue - e, legittimamente, chiedono che sia tutelato il diritto al lavoro, il diritto a non aver paura di perdere quanto di più dignitoso hanno conquistato con il sacrificio e con l'impegno quotidiano. Per questo chiediamo che non ci siano più importazioni selvagge, senza alcun controllo restrittivo e senza il pagamento di alcun dazio".

"No a quelle nazioni che, in barba a tutte le osservanze internazionali, invadono i mercati con merci qualità pessima e con prezzi bassi, "grazie" alla mancanza delle più elementari norme e diritti che tutelano i lavoratori. Occorre adottare con urgenza un'immediata riqualificazione dei lavoratori - conclude - e la loro reintroduzione nei settori pubblici e privati dove è richiesta una maggiore presenza di personale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi del Tac: "Basta con l'importazione senza regole"

LeccePrima è in caricamento