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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Specchia

Dalla campagna salentina al salto nei mercati asiatici

Il gruppo Specchiasol, che produce e trasforma erbe officinali per l'industria omeopatica, sta chiudendo un importante accordo con un'azienda giapponese. Nuove prospettive fra venti di crisi economica

In un momento di crisi economica globale, con i mercati che affondano e le famiglie costrette a fare i salti mortali per arrivare a metà mese, prima che ancora alla fine, fra aziende che dichiarano il fallimento e tagli occupazionali, il "caso" Specchiasol-Sandemetrio sembra fare scuola. E portare una ventata di cauto ottimismo. Almeno per il futuro. L'azienda presieduta dal salentino Giuseppe Maria Ricchiuto, ma trapiantato in Veneto, e che a Specchia gestisce un opificio erboristico di una certa fama, "materia prima per i medicinali omeopatici", spiega lo stesso numero uno del gruppo, punta con decisione verso i mercati asiatici. Giappone e Tailandia, in primis. Ma con la possibilità di aprirsi anche verso la Cina, la Corea e l'India. La delegazione di un importante gruppo giapponese è giunta nel Salento per fare visita proprio alle coltivazioni e ai laboratori di Specchia. Fino ad ora è già stata presso la divisione cosmetica di Settimo di Pescantina e in quella di fitoterapica di Bussolengo. Il prossimo passo, dunque, in provincia di Lecce, precede l'accordo, che darà vita all'esportazione dei prodotti in Asia. Una storia particolare, quella di Specchiasol, sulla via di un successo guadagnato con il lavoro sul campo. E che un domani potrebbe aprire nuove prospettive d'impiego in un settore molto particolare e paradossalmente innovativo. Paradossalmente, perché non è nient'altro che l'evoluzione moderna e industrializzata dell'antico metodo della cura attraverso le erbe.

Di questo si è parlato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Lecce di Confindustria. A fare gli onori di casa, il direttore generale degli industriali salentini, Antonio Corvino. Oltre a Ricchiuto, ospite anche Claudio Panza, amministratore di Kallitea trade è consulting (società di promozione di prodotti, con una forte esperienza sul mercato asiatico), insieme alla dottoressa Igarashi, della delegazione del Paese del Sol Levante. Un caso, a volerla dire tutta, persino anomalo, se ci si riflette giusto un attimo: abituati da tempo ad essere invasi da marchi giapponesi, e ora anche dai prodotti cinesi, ecco che un'azienda con una radicazione nel Salento e che fa da apripista ad un accordo con gli industriali veneti, si prepara ad invadere proprio l'Asia. Corvino ha ricordato che in un recente incontro a Roma, Confindustria ha fatto il punto della situazione, per cercare di aprire spiragli nella crisi. Ma ha anche tenuto a precisare che mentre il settore meccanico risente dei venti nefasti, vi sono altri comparti, che puntano alle "eccellenze", vivi e vegeti. E fra questi, proprio quelli che puntano ad agricoltura e farmaceutica. Ecco allora Specchiasol ed i suoi prodotti, verso i quali l'Asia è fortemente interessata.

"Peccare di un pizzico di ottimismo è elemento indispensabile per affrontare le avversità economiche. A me francamente questa situazione preoccupa, ma non più di tanto - ha commentato Ricchiuto, introducendo i termini e le modalità del prossimo accordo -, perché più che preoccuparmi, intendo occuparmene, affrontare il problema. Nella mia attività industriale - ha aggiunto - ho sempre cercato nuovi mercati. E nello sviluppo di Specchiasol abbiamo incontrato una nuova e importante azienda giapponese che intende collaborare. Abbiamo già inviato alcuni nostri prodotti, sono piaciuti, sono risultati interessanti e per questo motivo la signora Igarashi è qui per verificare se la Specchiasol è realmente strutturata per quello che noi abbiamo pubblicizzato. E' stata già al Nord e poiché nella filiera produttiva abbiamo anche lo stabilimento di Specchia, dove coltiviamo e trasformiamo erbe officinali, è oggi qui per vedere se siamo realmente nelle condizioni di eccellenza, così come ci hanno classificati".

"Per me è anche un'opportunità per tornare nel Salento - ha aggiunto Ricchiuto - e di portare avanti con il dottore Corvino un progetto molto ambizioso: un gemellaggio fra l'associazione degli industriali di Verona con quelli di Lecce. Abbiamo bisogno di avvicinare queste due importanti realtà, perché ritengo che il nostro popolo, quello salentino, sia fantastico per intelligenza e capacità produttive. Abbiamo perso terreno, e di molto, con l'industria manifatturiera. Un colpo che ha messo in difficoltà l'intera provincia di Lecce. Ora questo sistema va tramutato. Non possiamo più stare qui a piangere sul latte versato, ma dobbiamo pensare a sistemi produttivi innovativi. Non so quanto possa essere d'esempio il mio impegno, ma io sono riuscito a trasformare la cultura agricola in cultura industriale. Cioè, ho creato una filiera, laddove, coltivando le piante officinali, ho ricavato un farmaco naturale. Questo sta a significare che se miriamo a progetti finalizzati a quello che è il bisogno reale del nuovo millennio, possiamo partecipare anche noi salentini a questo appuntamento con l'evoluzione nella produzione italiana. Spero quindi di essere d'esempio per altri, che stanno soffrendo in questo momento, perché si prenda il coraggio e si metta in moto la fantasia, per poter sviluppare nuove iniziative e portare nuovi posti di lavoro".

Ma cosa, nella fattispecie, porterà in Asia la Specchiasol? "Noi - spiega Ricchiuto - ci collochiamo in una nicchia di mercato ben precisa: il prodotto salutistico e naturale. Una volta c'erano da una parte il farmaco, dall'altra l'alimentazione. Oggi c'è questa terza via che si chiama ‘prodotto del benessere'. A Specchia produciamo materia prima per l'industria omeopatica, coltivando determinati tipi di piante per ottenere alcuni estratti, successivamente esaminati in laboratorio per verificare che contengano il giusto principio attivo".

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