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Monte dei Paschi cede un ramo di azienda. Fisac Cgil non firma l'accordo

Conclusa la trattativa: nel nuovo anno 1066 lavoratori, di cui 181 salentini, confluiranno nella società toscana Fruendo srl. I sindacalisti: "Intendiamo garantire i diritti nei casi di ristrutturazione e cessione a terzi. Territorio penalizzato"

LECCE - Nella notte del 20 dicembre si è conclusa la trattativa relativa alla cessione di ramo d'azienda con la quale 1066 lavoratori (di cui 181 su Lecce) della banca Monte dei Paschi di Siena, con decorrenza dal 1 gennaio 2014, confluiranno nella nuova società Fruendo srl, con sede legale a Firenze.

Tra i sindacati Fisac - Cgil non ha ritenuto di sottoscrivere un accordo che, a suo dire, avrebbe limitato i diritti individuali dei dipendenti attraverso una premessa che diventava parte integrante dell'accordo, affermando la preesistenza di un ramo aziendale dotato di autonomia funzionale. I segretari Paola Boccardo e Salvatore Arnesano, rispettivamente di categoria e generale, hanno questa visione dell’accordo: “Smantella totalmente l'area contrattuale nel momento in cui, sempre in premessa, esprime un giudizio positivo sulle esternalizzazioni, quale strumento di riduzione dei costi, a fronte di una proposta alternativa della Fisac-Cgil”.

Le proposte dei sindacalisti sono andate, invece, nella direzione di rendere esigibili ed effettive le garanzie per i lavoratori e le lavoratrici interessati dal passaggio in caso di ristrutturazione e riorganizzazione, crisi aziendale, ulteriori esternalizzazioni a terzi, recesso della commessa da parte dell’Istituto di credito. “Nello specifico – spiegano - abbiamo richiesto che nei casi di cui sopra la banca si obbligasse, dopo aver esperito tutti i passaggi previsti dall’ articolo 20 del Contratto collettivo nazionale (fondo, solidarietà, part-time obbligatorio e via dicendo) a garantire il rientro dei lavoratori interessati nella banca Mps”.

Un ulteriore motivo che ha frenato Fisac Cgil è legato alla presunta mancanza di disponibilità, da parte dell'azienda, di confermare come progetto industriale il mantenimento dei Poli per  tutta la durata della commessa, limitandosi, nell'accordo in questione, a prevedere il mantenimento degli stessi nei primi tre anni. “Questa condizione influirà pesantemente su questo territorio che vede interessati 181 lavoratori e lavoratrici con le loro famiglie”, denunciano ancora i due segretari. 

Per queste ragioni le segreterie Cgil e  Fisac di Lecce, condividendo tutte le ragioni della mancata firma, coerentemente con il percorso portato avanti dalla organizzazione sindacale per oltre un anno, annunciano che  continueranno ad essere al fianco dei dipendenti a difesa dei loro diritti, mettendo in campo tutte le azioni possibili per non vedere ancora una volta penalizzato il territorio. 

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