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Export: nel secondo trimestre flessione più contenuta. Sorpresa Sudafrica

I dati relativi a aprile, maggio e giugno confermano il segno meno, ma in maniera più contenuta rispetto ai primi tre mesi. L'industria del vino tira il comparto alimentare, in decisa controtendenza. Calano anche le importazioni

LECCE – Il secondo trimestre del 2013 conferma il trend negativo delle esportazioni della provincia di Lecce: meno 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il primo trimestre aveva segnato una flessione del 17,1. Considerando i primi sei mesi dell’anno dunque, il calo è di circa 11 punti percentuali (meno 17 il dato regionale, meno 0,4 quello nazionale). Il saldo della bilancia commerciale resta comunque positivo, pari a 80 milioni di euro, perché anche le importazioni hanno registrato una flessione del 6,5 per cento per un valore di 124, 8 milioni. Lo rende noto la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Lecce.

Il settore dei macchinari si conferma con 74,7 milioni di euro  il settore trainante dell’export salentino di cui costituisce il 36 per cento; il comparto perde, però, quote di mercato all’ estero avendo registrato nel semestre in esame una variazione pari a  meno 24,7 per cento. L’industria della moda complessivamente ha esportato oltre 39 milioni di euro, in flessione rispetto al primo semestre del 2012 (-20,2%). L’abbigliamento registra  un meno 12,3 per cento  per un valore complessivo di oltre 22,8 milioni, il calzaturiero sfiora una flessione del 40 per cento con circa 11 milioni di merci vendute all’estero. Una nota positiva (+7,7 per cento) viene dal settore tessile che ha esportato merci per un valore di 5,5 milioni di euro.

Buona la performance del comparto alimentare che registra un incremento delle esportazioni rispetto al semestre dello scorso anno del 14,3 per cento per un fatturato di oltre 17,5 milioni di cui 11 milioni riconducibili all’industria del vino (+19,6 per cento). Un incremento sostenuto pari a 36,9 per cento viene registrato dall’export dei prodotti agricoli per un valore di circa 9 milioni di euro. Un incremento del 49,8 per cento registra l’export dei prodotti in metallo con un volume d’affari estero di 16,9 milioni e l’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, rappresentata dalla la lavorazione della pietra leccese che nel semestre considerato ha registrato un incremento del 62,4 per cento e un fatturato di 15 milioni di euro.

Nei primi sei mesi dell’anno le importazioni hanno registrato una flessione del  meno 6,5 per cento per un valore di 124,8 milioni. I settori che impattano maggiormente  sulle importazioni salentine sono quelli alimentari  i cui acquisti sono cresciuti del 16,2 per cento nel periodo considerato per un valore di circa 23 milioni.

Sono stati importati manufatti del tessile, calzaturiero  e dell’abbigliamento  per oltre 19 milioni di euro, importazioni che hanno subìto una flessione complessiva del 36,2 per cento. Aumentate del 33,8 per cento le importazioni di macchinari per un volume d’affari pari a 14,7 milioni e di articoli in gomma e materie plastiche  (+3,1 per cento) per 9,6 milioni di euro.

I paesi europei sono i principali mercati di sbocco dei manufatti salentini per un volume d’affari pari a 134,5 milioni, anche se l’export verso il vecchio continente, nel primo semestre del 2013, ha registrato una flessione del 17,5 per cento. Francia e Germania sono i più importanti partner commerciali delle industrie manifatturiere del Salento, assorbendo ognuna l’11,6 per cento del totale dell’export complessivo per un valore di 23,8 milioni di euro ciascuna, anche se nei primi sei mesi dell’anno si è registrata una diminuzione del flusso di merci  verso questi paesi rispettivamente del  29,9 e del 16,6 per cento.

Aumentano, invece, del 110 per cento le esportazioni verso i paesi africani che acquistano merci dalle nostra industrie manifatturiere  per circa 28 milioni di euro. E’ l’Algeria  il paese del continente africano verso cui sono dirette maggiormente le merci leccesi per un valore di oltre 11 milioni di euro e un incremento nel semestre del 175 per cento, a seguire troviamo il Sudafrica verso il quale l’export è  cresciuto in maniera esponenziale: da 324 mila euro del 2012 agli attuali 4,3 milioni. Diminuite le esportazioni verso l’America (-12,3 per cento) rappresentate da 21 milioni di euro, di cui 16, milioni verso gli Usa. Anche l’export verso i paesi asiatici è diminuito del 23,7 per cento per un valore di beni esportati pari a 15 milioni, analogamente si registra una variazione negativa verso l’Oceania ( meno 36,8 per cento) che ha acquistato merci per complessivi 6,2 milioni.

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