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Economia

Fondi in più per la didattica. Il Cda dell’ateneo destina 236 mila euro

Approvato oggi il Piano strategico che ripartisce 300 mila euro, provenienti dal Miur, tra internazionalizzazione e didattica. Soddisfatti gli studenti per l'attivazione del servizio di tutoraggio, "ma deve essere efficiente"

LECCE - Il Consiglio di amministrazione dell’università del Salento oggi ha approvato il “Piano strategico” dell’ateneo che ripartisce circa 300 mila euro di risorse aggiuntive provenienti dal ministero dell’Istruzione pubblica per finanziare azioni a sostegno di due linee d’intervento: internazionalizzazione e didattica.

Il piano istituisce in tutti i dipartimenti l’attivazione di contratti integrativi per potenziare la didattica, con l’erogazione di servizi di tutoraggio, nonché di attività laboratoriali e di supporto, indirizzate agli studenti.

Nonostante il clima generale di tagli che l’istruzione italiana sta vivendo, queste ulteriori risorse destinate ad implementare il servizio di tutoraggio, consentiranno di passare ad un modello di didattica più evoluto, con ovvio apprezzamento da parte degli studenti.

Il tutoraggio, permette, infatti, di creare una relazione ancora più diretta con loro, spiegano gli interessati, accompagnandoli nel percorso di apprendimento della materia e cogliendo al meglio le loro esigenze formative, per comunicarle ai docenti.

“Consentirebbe, fornendo agli studenti tutti i consigli e gli strumenti adatti a non restare indietro, di ottenere risultati migliori circa la valutazione sulla didattica, cui tutti gli atenei sono sottoposti e in base alla quale viene calcolata la quota  del fondo di finanziamento ordinario erogata dal Miur a favore di ogni singolo ateneo. – spiegano gli universitari di Link-Udu - Un metodo, in altre parole, di didattica alternativa, dal quale il modello di didattica offerto dalla nostra università viene ad essere potenziato”.

Tuttavia, per fare ciò, ammoniscono gli universitari, è necessario che il servizio di tutoraggio sia organizzato in modo da essere realmente utile: “Deve essere un sistema del quale gli studenti siano parte attiva, perché non sia una semplice ripetizione della lezione del docente, né supplementare alle stessa, ma perché sia complementare e funzionale a migiliorare la qualità della didattica”.

“Anche con l’introduzione di questo metodo di didattica, è necessario risolvere tutti quei problemi strutturali della didattica, attraverso un’analisi seria ed approfondita”, concludono i ragazzi che si sono messi al lavoro per elaborare delle proposte, volte ad innovare la didattica, da presentare nei prossimi mesi nei consigli didattici.

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