Fondo sociale affitti Iacp, l’appello del Sunia a Regione e Comuni

LECCE – “Sono tantissime le persone affittuarie di alloggi popolari dello Iacp che a tutt’oggi non hanno ancora ricevuto il contributo del fondo sociale per il sostegno all’affitto. Si tratta di un piccolo ma importante aiuto per centinaia e centinaia di famiglie in difficoltà economiche che hanno inoltrato all’Istituto regolare richiesta di rimborso per gli anni 2008-2009-2010-2011”.

Con queste parole, Mario Vantaggiato, responsabile del settore privato del sindacato unitario inquilini ed assegnatari di Lecce, commenta un dato che rappresenterebbe “senza dubbio” un “segnale negativo da non sottovalutare” alla luce “delle sofferenze di vita sopportate da un numero sempre più elevato di famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, nonostante gli enormi sacrifici di natura economica che sono costretti a fare”.

“Come è noto – sottolinea -, gli importi destinati alla costituzione del fondo sociale sono utilizzati per la corresponsione di piccoli contributi da destinare agli assegnatari che non sono più in grado di sostenere l’onere per il pagamento del canone di locazione e servizi prestati dallo Iacp. Sono assegnati al fondo sociale i canoni percepiti dallo Iacp per la locazione di immobili affittuati ad uso commerciale e una parte della quota sopportata per spese generali e di amministrazione, nonché contributi integrativi messi a disposizione dai Comuni, unitamente ai finanziamenti deliberati dalla Regione Puglia”.

Risulta pertanto ovvio, secondo Vantaggiato, che, venendo a mancare l’incremento delle risorse più cospicue devolute da parte della Regione Puglia e dei Comuni della provincia di Lecce, il fondo sociale già accumulato dallo Iacp si ridurrebbe a poca cosa, tanto e tale da non poter soddisfare le richieste minime indispensabili avanzate dagli inquilinato appartenente alla fascia più debole.

Per questo, il Sunia di Lecce rivolge un appello alla Regione Puglia e ai Comuni della provincia di Lecce a voler deliberare un incentivo economico tale da poter rimpinguare il fondo sociale dello Iacp, al fine di poter consentire l’emissione di un tanto atteso piccolo contributo economico a sostegno delle numerose famiglie che vivono in condizioni economiche disagiate.