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Economia

I punti strategici per lo svilippo territoriale

Ieri a Lecce la seconda "Giornata dell'economia e del lavoro". Al centro del dibattito: infrastrutture, incentivi alle imprese, innovazione. Presenti sindacati, vicepresidente regionale e sindaco

S'è svolta ieri la seconda "Giornata dell'economia e del lavoro", dedicata ad infrastrutture, incentivi alle imprese, innovazione-ricerca-capitale umano ed ambiente. La manifestazione è stata organizzata dalla Cisl di Lecce in collaborazione con Provincia e facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento, presso il museo "Castromediano" di Lecce.

L'incontro di ieri, "Analisi e prospettive del modello di sviluppo territoriale", è stato aperto da un intervento del segretario generale della Cisl di Lecce, Franco Surano, che ha consentito di tracciare le linee madri da seguire nella definizione del modello di sviluppo in un'ottica di continuità con gli strumenti già adoperati sul territorio. "Nel Programma operativo regionale 2007-13 sono state recepite quasi tutte le istanze avanzate dalla Cisl di Lecce", ha affermato il vice presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo, impegnando la Regione a ridurre da 58 a 29 le misure di intervento con una spesa superiore ai 10 miliardi di euro possibile in 6 anni e con un occhio particolare a infrastrutture (Fse) e incentivi alle imprese con la creazione di Distretti.

"Occorre programmare per tempo", ha evidenziato il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, sottolineando come non si possano ignorare le precedenti esperienze (vedi Pit) che hanno ottenuto dei buoni risultati. "I Pit possono essere trasformati in Distretti, in special modo puntando a realizzare il Distretto agro-alimentare per favorire il processo di rinascita e sviluppo del settore agricolo", ha continuato il sindaco di Lecce lamentando, però, la necessità di "integrare maggiormente l'Università con gli enti locali e con il territorio per favorire questi processi, un'integrazione ad oggi scarsa vista l'assenza nel CdA dell'Università di rappresentanti delle Istituzioni locali".

Giulio Cainelli dell'Università di Bologna nel suo intervento ha evidenziato la forte territorialità del capitalismo italiano e la necessità di collegare le dimensioni locali con quelle nazionali, contestando anche "l'andamento a strappi delle Università costrette a periodi di assunzioni di 6-7 anni con conseguente perdita di cervelli per il territorio e di relative opportunità di sviluppo". Per. Bruno Manghi, direttore del Centro Studi Cisl di Firenze, "Attrattività dei capitali e investimenti sulla Qualità media sono la mission che sindacato, scuola ed istituzioni si devono porre nella definizione delle linee programmatiche considerando che i destinatari di questi programmi sono i giovani e la terza età". Considerazioni fatte proprie anche dal segretario generale aggiunto della Cisl Pier Paolo Baretta che, in conclusione, ha voluto evidenziare la centralità delle risorse umane per puntare alla crescita qualitativa: "Sono state create tante sedi di concertazione", ha affermato Baretta, "ma affinché questa diventi programmazione condivisa e progettualità utile a delineare un modello di sviluppo, da chi deve essere fatta la sintesi della concertazione?"

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