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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Il destino della Sieglinde: regina in Germania, ignorata nel Salento

Le"primaticce" sfiorano quest'anno i 400mila quintali, per un valore di 20 milioni di euro. Ma l'80 per cento della produzione di patate locali è fagocitata dal mercato tedesco

LECCE – Si perdonerà il fin troppo facile gioco di parole, con richiamo a una nota reclame, che a sua volta fa leva su un equivoco modo di dire popolare. La verità, però, è che la patata salentina tira, ma non il mercato locale. Incredibile ma vero, forse non tutti sanno che la produzione locale per antonomasia, la Sieglinde Dop di Galatina (cioè la “primaticcia”) è quasi del tutto fagocitata dalla Germania.  

L'80 per cento dei tuberi raccolti nell'area di produzione, narrano i dati di Coldiretti, cioè quella che si concentra sulla dorsale ionica, è destinato al mercato tedesco. Le chiamano kartoffeln, dunque, ma arrivano da Acquarica del Capo, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Galatina, Galatone, e ancora, Gallipoli, Matino, Melissano, Morciano di Leuca, Nardò, Parabita, Patù, Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Taviano e Ugento.

“Le patate novelle Dop made in Salento entrino nei mercati, nei negozi e nella ristorazione del territorio”. L'appello, lanciato oggi, è dei produttori. Questa mattina si sono ritrovati nei mercati di “Campagna amica” di Coldiretti Lecce (nelle piazze Ludovico Ariosto e Bottazzi) per una giornata dedicata proprio alla novella di Galatina. E fra degustazioni di tuberi cotti secondo la tradizione e mini lezioni sulle proprietà organolettiche, sono stati snocciolati anche diversi dati.  

“La nostra produzione è apprezzata dagli estimatori per eccellenza delle patate, ovvero i tedeschi, che acquistano in modo massiccio le Sieglinde Dop di Galatina - dice il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante - ed è assurdo dunque che il territorio di produzione non conosca e non valorizzi una patata unica per proprietà nutritive, gusto e versatilità in cucina”.   

IMG_1666-4Quest'anno, c’è da dire, la stagione è stata pure da record. Le“primaticce” (le patate novelle), sfiorano i 400mila quintali. Valore: circa 20 milioni di euro. Secondo Coldiretti, la patata novella di Galatina è la vera e propria regina dell'export ortofrutticolo salentino, tanto da rappresentare quasi il 90 per cento di tutte le esportazioni.

Nel settore operano in circa 2mila. Vi è una trentina di strutture che si dedica a lavorazione e commercio. Si tratta perlopiù di cooperative e hanno sede, in particolare, ad Alliste, Racale, Matino, Taviano, Casarano e Parabita.  

Le “primaticce” sono quei tuberi di varietà adatte al consumo umano, raccolte prima della completa maturazione, commercializzate subito dopo la raccolta e la cui buccia non è ancora completamente formata, ma può essere facilmente tolta con le dita. Secondo il metodo di valutazione internazionale riconosciuto e proposto dall'Associazione europea di ricerca sulla patata (Earp), la novella di Galatina appartiene al tipo A. Fanno parte del gruppo, quelle “sode, da insalata, provenienti da cultivar precoci, a basso tenore di amido e i cui tuberi non scuociono, rimangono sodi, non sono farinosi, hanno una grana estremamente fine, non si sbriciolano al taglio”. Cioè, come si dice in gergo, “tengono la fetta”. Peccato che ancora non tengano anche la fetta di ristorazione locale. E restino kartoffeln pur con l’accento salentino.  

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