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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Il sistema imprenditoriale in affanno: nuovo boom della cassa integrazione

Uil ha certificato un aumento della cig ordinaria del 337 percento a settembre, segno della crisi che morde. Il segretario Giannetto: "Il Salento stenta a tirarsi fuori dal pantano"

LECCE - Le aziende salentine sono in affanno: non è certo una novità, ma a certificare la debacle ci pensa la Uil di Lecce. Il servizio "politiche attive del lavoro" ha infatti diffuso i dati aggiornati del ricorso alla cassa integrazione.

Ed è un nuovo boom. Le ore autorizzate di cig ordinaria, autorizzate a settembre, sono 86 mila con un aumento del 337 percento. Un quadro a dir poco preoccupante che indica la forte sofferenza del sistema imprenditoriale locale mentre gli indici di occupazione calano a picco.

Peraltro, evidenzia la Uil, il dato leccese è in controtendenza rispetto al trend regionale che segna un calo di richieste pari a -37 percento. Quasi tutte le altre province pugliesi, infatti, registrano una diminuzione: Bari (-14 percento), Brindisi (-79 percento), Foggia (+43 percento), Taranto (-44 percento).

Il ricorso alla cassa integrazione ha permesso comunque di salvaguardare 4 mila 411 posti di lavoro in aziende pugliesi nel solo mese di ottobre.

Diverso il trend se si analizza il cumulo delle ore di cassa integrazione del periodo gennaio-ottobre di quest’anno per la provincia di Lecce: ammontano a 1 milione 154 mila 111 le ore autorizzate alle aziende salentine, in calo del 41,3 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La flessione interessa in misura maggiore la cassa integrazione in deroga (-95 percento) in via di esaurimento, seguita dalla cig straordinaria (-34 percento) e dalla cig ordinaria (-28 percento).

Il settore che ha più ha fatto ricorso alla cig in Puglia nei primi 10 mesi dell’anno è ancora una volta l’industria, con 7,8 milioni e mezzo di ore circa autorizzate (-70 percento sul 2017), ma l’edilizia conferma le difficoltà degli ultimi anni, attestandosi a oltre 2 milioni di ore (+8,2 percento sul 2017), così come il commercio, che con 1,8 milioni di ore riduce di pochissimo il dato 2017 (-15,7 percento).

Il segretario generale della Uil, Salvatore Giannetto, è tornato a lanciare l’allarme sociale: “La situazione resta critica perché il nostro mercato del lavoro evidenzia, da una parte, l’andamento altalenante della cassa integrazione e, dall’altra, una crescita delle domande di disoccupazione che ci riconduce alla cruda realtà dell’alta presenza di un’occupazione temporanea”.

Il nostro territorio e il Mezzogiorno più in generale stentano a tirarsi fuori dal pantano.

Per queste ragioni il sindacato ha sollecitato, a livello nazionale, l’apertura di un tavolo di discussione e approfondimento con il governo sul tema degli ammortizzatori sociali per tentare di salvaguardare sia le imprese che i posti di lavoro.

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