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Economia

In difesa del pubblico impiego e contro l’accumulo di cariche: la protesta all’Inps

Il sindacato Usb si mobilita contro i tagli che mettono in ginocchio la pubblica amministrazione e colpiscono le fasce deboli. Raccolta firme contro i 25 incarichi accumulati da Mastrapasqua, già presidente Inps e vice in Equitalia

 

LECCE – L’unione sindacale di base affina le armi in vista della grande manifestazione che si terrà venerdì 27 ottobre a Roma, in sostegno di tutti i lavoratori del pubblico impiego. Primo atto della protesta, oggi, presso l’Inps di Lecce con un sit – in organizzato dai dipendenti del comparto degli enti pubblici non economici, Inps, Inail ed ex Inpdap. “Gli ultimi 10 anni di vita politica italiana, ben prima del governo Monti, sono andati nella direzione di smantellare l’intero comparto in vista di una sua privatizzazione selvaggia”, spiega il referente regionale Salvatore Caricato.

I lavoratori citati sarebbero, quindi, “il bersaglio scelto” per ripianare il debito creato dalla mala gestione politica e dalla speculazione finanziaria. Proprio loro cui hanno “bloccato contratti e retribuzioni da una vita” e che subiscono un prelievo forzato di tasse direttamente dalla fonte: ciò impedisce di mettere in atto le ben note strategie di evasione fiscale che hanno contribuito al default italiano. Con l’effetto di determinare un “sistema fiscale iniquo che grava sulle tasche degli ultimi cittadini onesti”.

La strenua difesa del pubblico impiego, nell’ottica di Usb, coincide con il mantenimento della democrazia e dei diritti dei cittadini: “Chi può dare risposte agli sportelli della pubblica amministrazione, se mancano risorse e personale?”. Lo stesso discorso varrebbe per i tagli lineari che non hanno risparmiato gli enti locali: sindaci e amministratori con le mani legate, le casse svuotate, “sono messi nelle condizioni di non poter gestire le comunità di riferimento”.

Per non parlare delle famigerate norme contenute nella legge “spending review” che riducono al lumicino gli organici, i fondi per le pensioni e le retribuzioni degli impiegati pubblici, contraendo i servizi ospedalieri, scolastici, assistenziali. Provvedimenti che  “vanno a discapito delle fasce più deboli: anziani, bambini, disabili, malati”. La versione dei fatti rappresentata da Usb, descrive un pericoloso crack dello stato sociale ormai sostituito, in tutto e per tutto, dalla famiglia italiana. Il nucleo famigliare chiamato a rimboccarsi le maniche per tappare le falle dell’assistenza ai propri cari, da solo manterrebbe in piedi un sistema in ginocchio. “Marcio, corrotto e malato sin dalla radice”, denuncia senza mezzi termini Caricato.

E non a caso la giornata odierna si è conclusa con una raccolta firme contro l’accumulo degli incarichi pubblici, mentre ai lavoratori e cittadini sono richiesti sacrifici “senza precedenti”. Il bersaglio scelto della protesta è Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, balzato agli onori della cronaca per aver accumulato altri 25 incarichi, tra cui quello di vice presindente di Equitalia, presidente del fondo immobiliare Idea Fimit e  direttore amministrativo presso l’ospedale israelitico di Roma.

“Il suo reddito annuo dichiarato supera il milione di euro e solo, per Equitalia, arriva a percepire 540 mila euro l’anno. – si legge nel volantino distribuito da Usb - Sono cifre che fanno gridare allo scandalo, per non parlare dell’inevitabile conflitto d’interessi: se l’Inps volesse censurare l’operato di Equitalia, Mastrapasqua dovrebbe bacchettare se stesso?”.

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