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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Indennità Inps da quarantena: si apre uno spiraglio per rifinanziare la misura

L'istituto di previdenza all'inizio di agosto ha confermato l'indisponibilità di risorse per il 2021: per molte famiglie è un problema ma nelle ultime ore il ministro del Lavoro, Orlando, ha aperto alla possibilità di reperire nuovi fondi

LECCE - Il mancato rifinanziamento per il 2021 dell'indennità previdenziale in caso di quarantena ha sollevato un vespaio di proteste da quando è stato candidamente confermato da Inps (il 6 di agosto).

Nelle scorse ore il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sembra aver aperto uno spiraglio alla possibilità di reperire le risorse necessarie per ripristinare la misura a favore dei lavoratori del settore privato, sempre che l'interessato non possa ugualmente svolgere la sua mansione in smart working e che non sia iscritto alla gestione separata. Nel comparto pubblico invece la quarantena è equiparata alla malattia.

La questione riguarda molti cittadini che, costretti a rimanere a casa in quanto contatti di un caso positivo, non possono svolgere il proprio lavoro se non in presenza. É il caso, per esempio, di una donna del Gallipolino, impiegata nel settore ricettivo, a casa da oltre tre settimane dopo l'accertamento della positività del marito (praticamente asintomatico, anche lui in attesa della seconda dose di vaccino) e, successivamente, della figlia maggiore, confermata poco dopo la metà del mese. Non è facile per una famiglia normale affrontare, anche solo per alcune settimane, una riduzione del budget: un solo stipendio, soprattutto se precario, non basta a far fronte a tutte le spese.

Per il 2020, tra l'altro, sono stati previsti 663 milioni di euro e non è nemmeno detto che serviranno a coprire tutte le istanze (da marzo a dicembre 2020). Certamente i datori di lavoro potrebbero farsi intanto carico dell'indennità per quarantena, ma questo di solito non accade.

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