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Intellettuali e uomini di cultura uniti contro il porto turistico di Otranto

Una lettera aperta al governatore Vendola e al ministro Franceschini, firmata da docenti, esperti di urbanistica e architettura in favore della della Soprintendenza al paesaggio che ha detto no al progetto: "Scelta incontestabile"

OTRANTO - Intellettuali, docenti universitari, esperti di urbanistica e architettura firmano un appello contro il progetto milionario del porto turistico ad Otranto, presentato dalla società Condotte d’Acqua, con un investimento da circa 50milioni di euro: il documento, indirizzato al governatore pugliese, Nichi Vendola, e al Ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, è stato sottoscritto da Vezio De Lucia, Vittorio Emiliani, Maria Pia Guermandi, Tomaso Montanari, Anna Maria Bianchi, Pier Luigi Cervellati, Paolo Berdini, Piero Bevilacqua, Tonino Perna, Paolo Baldeschi, Ornella De Zordo, Helen Ampt, Ilaria Agostini, Claudio Greppi, Tiziano Cardosi, Alberto Magnaghi, Sergio Morozzi, Gianni Mori, Nino Crescenti, Marisa Dalai, Rita Paris, Umberto D’Angelo, Paola Nicita.

E ancora Lucinia Speciale, Elisabetta Simeoni, Sergio Vasarri, Sara Parca, Irene Berlingò, Giovanna Merola, Rosalia Varoli, Anna Maria Mandillo, Luisa Calimani, Giacinto Giglio, Emanuela Vesci, Ercole Guerra, Teresa Liguori, Gigliola Fioravanti, Roberto Scognamillo, Sergio Brenna, Stefano Boato, Stefano Fatarella, Sergio Brenna, Maria Paola Morittu. Tra i nomi più noti, lo storico Alberto Asor Rosa, Salvatore Settis, ex direttore della Normale di Pisa, Edoardo Salzano, già direttore dell’istituto nazionale di urbanistica, e Piero Guzzo, ex Soprintendente di Pompei.

Nel testo, si chiede alle istituzioni di sostenere la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, messa sotto assalto dal “fuoco degli speculatori”. “Incontestabili”, a loro modo di vedere, le motivazioni alla base del parere negativo al dato progetto, nella conferenza dei servizi del 1° aprile scorso, in quanto le conseguenze per il paesaggio e l’equilibrio ambientale “sarebbero drammatiche”: “Il nuovo porto – scrivono - trasformerebbe irrimediabilmente la percezione e la vista da terra e dal mare, compromettendo il godimento del paesaggio”.

“La fascia costiera – aggiungono - sarebbe snaturata, come le visuali panoramiche da e verso il centro storico. Non solo di giorno, ma anche di sera e di notte, quando l’illuminazione della struttura portuale farebbe ‘scomparire’ il centro storico di Otranto, i suoi monumenti, i bastioni, l’insenatura portuale storica”.

C’è poi una valutazione “normativa”: nel ribadire apprezzamento al Piano paesaggistico approvato dalla Regione Puglia, i firmatari evidenziano come il porto turistico sia in contrasto con lo stesso documento emanato dall’amministrazione Vendola: “Ci appare incredibile che si possa perpetuare quel tradizionale e scandaloso metodo di governo consistente nell’accantonare con disinvoltura regole di tutela per favorire interessi privati con esse incompatibili”.

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